Ucraina, decreto armi: da Palazzo Chigi fanno chiarezza

Ucraina, questione che riguarda il decreto armi: arrivano importanti novità direttamente da Palazzo Chigi dove hanno voluto fare chiarezza in merito e non solo, tutto quello che serve sapere

Da Palazzo Chigi fanno chiarezza sulla questione armi in Ucraina
Giorgia Meloni (Ansa Foto)

252mo giorno di conflitto in Ucraina. Purtroppo, ogni giorno che passa, è uguale a quello prima. Il numero dei morti sale sempre di più, sia da una parte che dall’altra. L’intenzione di fermarsi non c’è assolutamente. Nel frattempo il paese invaso continua a chiedere altre armi all’Unione Europea, alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti.

E l’Italia? Di tutto questo se ne è parlato proprio negli ultimi giorni visto che in molti si sono chiesti quale fosse la posizione del nostro Paese in merito a tutto ciò. Tanto è vero che si è discusso di un possibile “decreto armi”. Direttamente da Palazzo Chigi hanno voluto fare chiarezza. A riportare il tutto ci ha pensato direttamente il quotidiano ‘Il Messaggero‘.

Decreto armi, da Palazzo Chigi: “Prima coordinarsi con la Nato, poi…

Da Palazzo Chigi fanno chiarezza sulla questione armi in Ucraina
Palazzo Chigi (Ansa Foto)

Per il momento non c’è alcuno studio che riguarda il nuovo decreto per l’invio di armi in Ucraina. Questo è quello che fanno sapere da Palazzo Chigi. Anche se i motivi non sono quelli che, forse in molti, stanno pensando. Al netto proprio delle pressioni da parte di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. In base a tutto ciò il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non indietreggia di un passo e rimane fin troppo categoria. Tanto da seguire la linea del suo predecessore Mario Draghi.

Queste sono le parole da parte delle numero uno di ‘Fratelli d’Italia‘: “L’’Italia continuerà a sostenere anche militarmente Kiev. La pace si ottiene consentendo all’Ucraina di difendersi”. Per il momento, fonti certe dal governo, fanno sapere che l’operazione delle armi è al momento ferma ma non del tutto cancellata. Il motivo? Bisogna prima coordinarsi con la Nato e cercare di fare chiarezza per cercare di capire quali sono le richieste militati dell’Ucraina. Da lì in poi si sarà cosa vuole Kiev. Insomma, tutto in “stand-by“.

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