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Ibrahimovic su Guardiola: “Metta da parte il suo ego, altrimenti…”

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Marco Ercole

Nel corso di un’intervista a Canal+ lo svedese ha parlato di Erling Haaland, ricordando al bomber norvegese i problemi avuti con il catalano ai tempi del Barcellona. A suo giudizio il carattere del tecnico potrebbe rivelarsi un freno alla crescita dell’ex Borussia Dortmund 

Non è certo una novità che tra Pep Guardiola e Zlatan Ibrahimovic non sia mai scoppiato l’amore. Quando hanno lavorato insieme a Barcellona, i due non sono riusciti a trovare un punto d’incontro, tanto da portare lo svedese a parlarne malissimo nella sua autobiografia. E adesso, anche se l’allenatore catalano è alla guida del Manchester City e il centravanti svedese al Milan, non manca mai l’opportunità per quest’ultimo di lanciare delle frecciate al suo ex tecnico.

Ibrahimovic punge Guardiola a distanza parlando di Haaland (Ansa)

Questa volta lo ha fatto nel corso di un’intervista rilasciata a Canal+, dove è stato interpellato sull’attaccante dei Citizens Erling Haaland. Una buona occasione per mandare un’altra frecciata a Guardiola: “Haaland mi piace moltissimo, è un giocatore molto intelligente, non fa cose che non sono alla sua portata, non scende a giocare palla, aspetta davanti alla porta e segna. Mi ricorda giocatori come Inzaghi, Trezeguet e Vieri. Anzi, è una nuova versione di tutti e tre. Se Guardiola riuscirà a farlo migliorare? Dipende dall’ego che avrà: se lo lascia diventare più grande di lui o no. A me e agli altri non l’ha permesso“.

Ibrahimovic, da Guardiola a Mbappé

Zlatan Ibrahimovic ascolta l’allenatore Josep Guardiola durante la sessione di allenamento dei giocatori del Barcellona nel 2009 (Ansa)

Insomma, non le ha mandate a dire Ibrahimovic, che poi ha parlato senza peli sulla lingua pure dell’altro giovane talento mondiale del momento (e del futuro), cioè Kylian Mbappé: “Rinnovando ha fatto la scelta giusta per il Psg, non per lui. Si è messo in una situazione in cui è più importante del club. E il club gli ha dato le chiavi per questo. Ma non sei mai più grande di un club. Quando un bambino diventa forte, guadagna facilmente. Così i suoi genitori diventano avvocati, agenti, formatori. Da una cosa diventano un’altra. E questo è il problema. È qui che perdi la tua autodisciplina e la consapevolezza di chi sei. Oggi con questa nuova generazione, genitori, papà, mamma, chi vuoi, pensano di essere diventati delle star. Ne parlano sui giornali. Ma chi ti credi di essere? Stai zitto e resta dove sei. Sta a tuo figlio lavorare ed essere disciplinato. Mbappé, come persona non lo conosco molto bene. Come giocatore è fantastico. Ma quando perdi la disciplina perdi la tua identità. C’è un motivo per cui Zidane è Zidane. Mbappé vuole imitarlo? Che inizi a voler progredire. Per non accontentarsi“.

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