Genova, uccide uomo con una freccia in petto: chi è Evaristo Scalco, il killer di Genova che ha tolto la vita ad un peruviano
Il troppo rumore che proveniva dalla strada lo ha infastidito tantissimo. Due persone, di origine straniera, stavano litigando: dalla sua abitazione ha preso la balaustra ed ha scoccato una freccia dalla finestra di casa centrando in pieno un uomo di 41 anni. E’ accaduto il 1 novembre. La vittima, poche ore dopo, è morta in ospedale per via della ferita troppo profonda. Si chiamava Javier Romero Miranda e stava festeggiando insieme ai suoi amici il fatto che da poche ore era diventato papà per la prima volta.
La freccia si è scagliata al torace, purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. L’episodio si è verificato poco dopo le ore 2 di notte nel quartiere della Maddalena. A scoccare il dardo un 63enne, Evaristo Scalco. Quest’ultimo è stato arrestato dai carabinieri. Le accuse nei suoi confronti sono gravi visto che stiamo parlando di omicidio volontario. A quanto pare l’uomo, un operaio nativo di Varese, prima di rientrare in casa avrebbe insultato i due stranieri che stavano litigando fino a quando non ha colpito uno di loro.
I militari hanno scoperto che l’arma se l’è costruita da solo, così come le frecce. Per il peruviano non c’è stato nulla da fare nonostante fosse stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Poco dopo aver scoccato la freccia, il killer è sceso in strada cercando di estrarre il dardo che si era spezzato. Nel frattempo il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, spera che i magistrati applichino il massimo rigore nei suoi confronti e che nessuno abbia il coraggio di giustificarlo per il gesto che ha fatto.
Evaristo Scalco, maestro d’ascia con la passione per gli archi, ha spezzato per sempre la vita di Javier che stava festeggiando la nascita del figlio, poche ore prima che lui morisse. Il gip ha convalidato il suo arresto non solo per omicidio volontario, ma anche per odio razziale e futili motivi. A quanto pare avrebbe urlato loro: “Stranieri di m***a“. Agli inquirenti avrebbe spiegato che non lo aveva fatto apposta, ma che voleva solamente dormire.
Poi ha continuato dicendo: “Ho perso la testa quando li ho visti urinare contro il muro. Ho urlato loro dicendo che erano incivili e loro mi hanno lanciato due petardi. Non ho capito cosa fossero in quel momento così ho lanciato la freccia“. Per anni ha lavorato nel super yacht del famoso architetto italiano, Renzo Piano. Era anche un maestro d’ascia, rientrato appena da Malta dopo un viaggio di lavoro.