Dopo l’esordio a Bruxelles, Giorgia Meloni è impegnata in un delicato Consiglio dei Ministri: ecco i temi in discussione
Dopo la visita di ieri a Bruxelles, che ha permesso a Giorgia Meloni di incontrare i vertici delle istituzioni europee, il Premier è oggi impegnato in un importante Consiglio dei Ministri. Sul tavolo della discussione diversi argomenti di carattere economico: le bollette, il caro energia e le eventuali modifiche al superbonus 110%, una delle agevolazioni fiscali edilizie più richieste (e controverse).
“Se qualcuno ha norme migliorative su rave lo ascoltiamo. Il Parlamento esiste per questo. Se pensa che si possa fare meglio, noi siamo disponibili ad ascoltare purchè le critiche non siano pretestuose. Come si coniuga questa cosa dei rave con le norme sulla sicurezza dei lavoratori? Con quelle sulla sicurezza alimentare? Ad esempio, se vuoi vendere gli arrosticidni devi chiedere l’autorizzazione, perchè c’è chi non lo deve fare?”. Lo dice la premier Giorgia Meloni rispondendo alla domanda su come si intenda modificare il decreto con la norma contro i rave party. “Qualsiasi cosa tu voglia fare – insiste Meloni – tu devi rispettare le leggi. E questa Italia di chi non vuole farlo per noi è finita”. Se invece si vuol dire il contrario “io non li seguo. Io vado avanti”.
Sulla legge di bilancio “abbiamo iniziato le nostre interlocuzioni con la maggioranza, il governo, le parti sociali, le associazioni di categoria. E’ giusto e doveroso prevederlo, stiamo lavorando per vedere, la prossima settimana i sindacati”
“Primo provvedimento interministeriale del governo in tema di navi delle Ong: a Humanity che sta entrando nelle acque italiane davanti a Catania viene imposto di fermarsi in rada e potrà permanere in acque italiane per vedere le emergenze di carattere sanitario. Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie: ma all’esito della verifica le persone che non rientrano dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internzionali”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il Ministro dell’ambiente e sicurezza energetica Gilberto Picchetto: “Con l’emendamento sull’estrazione di gas che verrà presentato come emendamento al dl aiuti ter, viene autorizzata l’estrazione da giacimenti nazionali con capacità sopra a 500 milioni mc. Potenzialmente si stima una quantità di 15mld mc sfruttabili nell’arco di 10 anni. Tutto questo deve avvenirte al di sotto del 45esimo parallelo con l’unica eccezione che riguarda il ramo Goro del fiume Po”.
“Abbiamo voluto approvare un’altra misura che riguarda il tema dell’energia, liberare alcune estrazioni di gas italiano favorendo e ampliando concessioni in essere o nuove concessioni, chiedendo ai concessionari di mettere a disposizione in cambio, da subito, da gennaio, gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati. Riguarda per i primi due anni il 75% del gas potenziale che si può estrarre”,
“Il prezzo del gas sta scendendo”, ma “non durerà molto se non ci saranno segnali seri e concreti. L’ultimo consiglio europeo ha fatto registrare passi in avanti. Il 24 novembre ci sarà un nuovo consiglio dei ministri dell’energia. Speriamo in determinazioni più concrete. Ieri abbiamo acceso molto i riflettori” sulla necessità di “risposte concrete”.
“Riusciamo per il 2022 con questa Nadef in forza dell’extragettito” dell’Iva e “una crescita dello 0,5% in più di Pil, a liberare 9,5 miliardi” da usare per il caro energia. Facciamo un appello al Parlamento affinchè lo approvi in tempi brevi”.
“Configureremo un’altra misura sul tema dell’energia come emendamento all’attuale decreto aiuti in conversione”: riguarda “la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il Cdm. “Un prezzo per mettere in sicurezza le aziende più gasivore”, ha aggiunto.
Nella Nadef “l’obiettivo è di mitigare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese e su cui si concentra larga parte degli interventi con approccio prudente, realistico e sostenibile”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm
“Noi riusciamo, per il 2022, a liberare grazie all’extragettito” dell’Iva e a un “terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana vorremmo utilizzare sul caro energia”
“Per il 2023 abbiamo fatto un scelta importante. Nella Nadef abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025, e questo ci consente di liberare 22- 23 miliardi che ugualmente intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia. In totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023”.
Giorgia Meloni inizia la conferenza stampa post Consiglio dei Ministri
E’ terminato il Consiglio dei Ministri
Nella Nadef appena approvata dal Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, il deficit programmatico per quest’anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.
L’entità della manovra netta 2023, come specificato nel documento della Nadef, viene stimata in circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia. E’ quanto si apprende da fonti di governo.
La Nota di aggiornamento al Def, secondo quanto si apprende da fonti di governo, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri.
Al via la riunione del Consiglio dei ministeri. All’ordine del giorno, oltre alla Nadef e alla relazione del Governo al Parlamento sull’aggiustamento di bilancio, anche un decreto legge sul riordino delle attribuzioni dei Ministeri, e uno con disposizioni urgenti di proroga delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria e per la partecipazione di personale militare al potenziamento del dispositivo Nato.
Non saranno contenute in un decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ma in un emendamento al decreto legge Aiuti ter le misure sulle trivelle per aumentare l’estrazione di gas in Italia. Lo si apprende da fonti di governo nell’attesa del consiglio dei ministri previsto alle 18.
Dovrebbe esserci una conferenza stampa del governo al termine del Consiglio dei ministri convocato alle 18. È quanto si apprende da ambienti di governo
Sarà esaminato oggi, in consiglio dei ministri, il provvedimento sulle trivelle per aumentare l’estrazione di gas. Lo si apprende da fonti di governo. Le misure saranno contenute in un decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Sul tavolo di discussione ci sarà anche l’integrazione della Nadef, la nota di aggiornamento del Def (documento di economia e finanza) firmato da Draghi e dall’ex ministro Mef Franco. Inoltre, dovrebbe esserci anche un disegno di legge Ministeri, che ne rivede i nomi e le deleghe, la richiesta di autorizzazione sull’aggiustamento di bilancio e la relazione sull’evasione.