Dramma Ruotolo, il racconto da brividi: “Mi hanno salvato la vita”

Dramma Sandro Ruotolo, arriva il racconto da brividi da parte del giornalista napoletano che ha raccontato in un post quello che gli è successo e che ha spaventato molte persone

Il dramma raccontato dal giornalista Sandro Ruotolo
Sandro Ruotolo (Ansa Foto)

Tanta, tantissima paura quella che ha vissuto il giornalista Sandro Ruotolo. Fortuna che il nativo di Napoli l’ha raccontata con le sue parole. Fortuna perché è ancora vivo ed ha rischiato seriamente di morire e di lasciare la sua famiglia, amici e persone che gli vogliono bene. Il post che arriva direttamente dal suo account Facebook fa venire i brividi a tutti visto che, mai e poi mai, si sarebbero aspettati gli fosse capitata una bruttissima cosa.

Finalmente il peggio è passato“, ma non è stato affatto facile e se l’è vista davvero brutta. Lo ha scritto direttamente dall’ospedale romano in cui adesso è ancora ricoverato. Per chi non lo sapesse è stato vittima di un broncospasmo il 23 ottobre. Stava per morire tanto che gli mancava il respiro. Nel frattempo colleghi ed amici gli stanno scrivendo e mostrando tutta la sua vicinanza in questo momento.

Paura per Ruotolo, vittima di un broncospasmo: “Ho rischiato di morire

Queste sono le parole da parte del giornalista: “Solo ora vi posso raccontare quello che mi è successo negli ultimi dodici giorni. E ve lo posso raccontare perché sono vivo e mi ha salvato la vita il servizio sanitario nazionale del nostro Paese. Mi hanno preso in tempo. Domenica 23 ottobre. Un broncospasmo mi blocca la respirazione. Chiamo il 118. In 4 minuti arriva l’autoambulanza. Perdo subito conoscenza. Codice rosso. Sedato e intubato per due giorni e mezzo.

E poi la rianimazione in un ospedale romano, per tutti questi giorni fino al passaggio in reparto, avvenuto oggi pomeriggio (ieri giovedì 3 ottobre). Ringrazio pubblicamente queste donne, questi uomini, medici, infermieri del servizio sanitario pubblico. Tutti, ma proprio tutti, li ringrazio per la passione, la professionalità, l’impegno. So che tanti amici hanno pregato per me nei momenti più drammatici. E li ringrazierò per sempre. Volevo aspettare di uscire dalla rianimazione prima di parlarne pubblicamente. Viva il servizio sanitario nazionale del nostro Paese!“.

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