“Troppo poco disabile per saltare la fila”, bufera su Gardaland

Il rinomato parco divertimenti veneto finito nel mirino di un’influencer, che ha denunciato di essere stata discriminata. Immediata la replica dei diretti interessati, che hanno smentito le accuse ricevute

C’è chi accusa e c’è chi si difende, la verità definitiva è ancora da scoprire. Di sicuro c’è che si è creata una bufera mediatica intorno al noto parco divertimenti di Gardaland, accusato di discriminazione dalla 22enne influencer e modella Nina Rima, alla quale è stata amputata una gamba dopo un incidente stradale: “Pensavo che sarebbe stata una figata – ha detto su Instagram a suoi 100mila followers – andare a Gardaland, perché finalmente avrei saltato le code, diritto che spetta a me come a tutte le altre persone disabili di questo mondo“.

Nina Rima Gardaland
L’influencer Nina Rima accusa pesantemente Gardaland (Ansa)

Poi, però, una volta arrivata all’accesso riservato ai disabili, le sarebbe stato chiesto che tipo di disabilità avesse. A quel punto Nina Rima avrebbe mostrato di non avere una gamba, ma il personale avrebbe chiesto a sua volta un’ulteriore certificazione, in quanto “la sua disabilità non è abbastanza“. La ragazza racconta di aver chiesto spiegazioni, ricevendo come risposta la seguente: “Mezza gamba ce l’ha… e la coda non la può saltare“.

Accusa di Nina Rima e risposta di Gardaland

Gardaland
La direzione di Gardaland ha respinto le accuse di Nina Rima (Ansa)

Un episodio a dir poco sgradevole, quello raccontato dall’influencer: “Se invece mi fosse mancato il ginocchio avrei potuto saltare le code. Il bello però è che mi ritenevano ‘troppo disabile’ per poter fare tutti i giochi. Quindi disabile per saltare le code no, però troppo disabile per salire sulle montagne russe. Non si può vietare il divertimento a chi è disabile. La ciliegina sulla torta è stato anche il rimborso sul biglietto che, in quanto disabile, mi hanno detto loro stessi che non avrei dovuto pagare. Mi hanno detto che mi avrebbero rimborsata solo parzialmente, cioè 20 euro sugli oltre 2.000 spesi. Mi faranno decisamente molto comodo. Scusate lo sfogo, ma non mi ero mai sentita così rifiutata e non capita“. Alle parole di Nina Rima è poi seguita la replica della direzione di Gardaland: “Lei ha avuto il pass prioritario insieme a tutto il suo gruppo, in quanto accompagnatrice di un ospite ipovedente. La ragazza non ha potuto accedere a 4 delle 35 attrazioni del Parco per ragioni di sicurezza, ovvero regole dettate dai costruttori e legate alla sua disabilità specifica. Quando il gruppo ha avuto accesso al Parco il nostro personale, altamente formato e preparato, per accogliere gli ospiti con disabilità, ha spiegato le limitazioni di accessibilità. La signora non ha voluto portare con sé la Guida al Parco per Ospiti con Disabilità Fisica dove sono elencate chiaramente le attrazioni accessibili“.

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