I risultati di una recente ricerca hanno dimostrato che soprattutto gli adulti sono pronti e favorevoli a una rivoluzione digitale anche degli uffici pubblici
Un’Amministrazione inclusiva, aperta, accessibile e trasparente, in grado di supportare cittadini e imprese con servizi rapidi e banche dati interconnesse. Questo lo slogan alla base della cosiddetta transazione digitale che, grazie ai fondi del PNRR, dovrebbe destinare oltre 6 miliardi di euro per la digitalizzazione della PA.
E’ indubbio che la pandemia ha avuto la capacità, causa forza maggiore, di accelerare tutto un processo di digitalizzazione pubblico e privato in Italia, costringendo i cittadini, anche i più pigri o restii, a utilizzare internet per eseguire alcune operazioni e interfacciarsi, ad esempio, con il fisco o la pubblica amministrazione.
Se prima della pandemia le tecnologie erano appannaggio soprattutto dei giovani e degli adolescenti, oggi si riscontra una tendenza diversa, con gli adulti che, obbligati a interagire con i vari uffici pubblici via internet, sono diventati molto attivi nel web e si sono convinti delle potenzialità e quindi dell’utilità dei nuovi canali online per compiere tutta una serie di pratiche funzioni quotidiane. 9 adulti su 10 vogliono una Pubblica Amministrazione digitale, e ormai la maggioranza paga le tasse online. Inoltre, dopo la pandemia, è cresciuto molto l’utilizzo dei siti stessi della PA e un italiano su due ha iniziato a consultarli per ottenere servizi e informazioni utili. Sono questi i sorprendenti risultati emersi da uno studio condotto dall’Istituto Piepoli per Fondazione Italia Digitale.
In particolare lo studio ha messo in evidenza che addirittura il 90% degli over 54 chiede una rivoluzione digitale a fronte del 75% di chi ha tra 18 e 34 anni. Il 53% utilizza i servizi della PA per pagare i tributi, il 46% i siti web, il 43% i servizi anagrafici e previdenziali, e solo il 13% non li utilizza. Quasi la metà degli italiani è propenso a sostituire alcune visite mediche fisiche con visite da remoto, a distanza tramite smartphone.
Addirittura è emerso che sono proprio gli over 54 a spingere per la didattica mista remoto e presenza “Altro aspetto saliente emerso è che sono proprio loro, gli over 54, a spingere per una didattica mista remoto/presenza e per colloqui con i genitori a distanza”, ha sottolineato Livio Gigliuto, direttore della Fondazione Italia Digitale. “Il digitale intanto allarga le proprie sfere di influenza: 3 italiani su 4 ammettono che condividere foto mentre fanno sport li spinge a farne di più, il 69% ritiene che il digitale abbia migliorato la mobilità pubblica e addirittura un italiano su due, dove possibile, sostituirebbe visite mediche in presenza con controlli da remoto”.