Al termine della manifestazione a sostegno del popolo ucraino organizzata a Milano, il leader di Italia Viva commette una gaffe
Ha portato in piazza migliaia di persone per manifestare a favore della resistenza ucraiana e ha deciso di celebrare questo momento con il canto simbolo della resistenza: Bella ciao. Salendo sul palco Carlo Calenda ha spiegato il motivo che lo ha spinto a chiudere la giornata con questo canto, lanciando anche una frecciata a Giuseppe Conte e a chi era sceso in quei minuti in piazza a Roma.
“Noi siamo titolati a cantare Bella ciao. Non capisco – ha detto – perché una parte del mondo che parla continuamente di resistenza e canta Bella ciao si dimentica che si chiamava resistenza e non resa: quella che manifestano per la pace dicendo disarmiamo l’Ucraina manifestano per la resa”. Il riferimento al leader del Movimento 5Stelle era chiaro. Se qualcuno non avesse inteso il senso delle sue parole, Calenda ha ribadito: “C’è una definizione per Giuseppe Conte: si chiama qualunquismo – ha dichiarato il leader di Azione – e nella cultura italiana il qualunquismo è di destra, non c’entra niente con la sinistra. Conte è stato con Salvini quando era Putinista, è filo-trumpiano, ha firmato la via della seta con i cinesi e poi ha deciso che è progressista. Adesso ha deciso che è pacifista, domani deciderà che è comunista e tra quattro giorni diventerà nazionalista”.
Parole accompagnata da applausi. Calenda ha quindi fatto partire le note di Bella ciao, ma non si è limitato a far cantare la piazza. Ha deciso anche lui di cantarla a squarciagola, amplificando la sua voce con i microfoni: peccato che ad un certo punto ha sbagliato tutto, anticipando una strofa e sbagliando il momento in cui andava solo ascoltata la base. Il leader di Italia Viva si è ritrovato a cantare un pezzo diverso da quello della piazza. Il video ha fatto immediatamente il giro del web. “Ho sbagliato? Allora la rifaccio”, ha scherzato alla fine con i giornalisti che gli chiedevano lumi sull’esecuzione.