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Cronaca

Covid: “Quarantene e isolamento mandano in tilt i reparti, vanno cambiate”

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Francesco P

Da molte parti si solleva l’esigenza di cambiare le misure su protocolli, mascherine e quarantena.

Il tema resta caldo, soprattutto in una fase in cui i contagi sono contenuti, e l’impatto del Covid sembra essere ben diverso rispetto a quello che ha messo in ginocchio l’Italia.

Previste novità sulle mascherine © Ansa

Da molte parti si solleva quindi un invito ad una gestione diversa, in relazione a molti parametri chiari. La malattia sembra differente da quella nei mesi in cui sono state ufficializzate norme e restrizioni, che sono però ancora in vigore. Ad esempio quella su tamponi e quarantene, in vigore con circolare del 31 agosto. Per i contatti stretti con i positivi siamo invece ancora bloccati all’autosorveglianza e alla Ffp2 di fine marzo, e in molti ribadiscono l’esigenza di rivedere tali protocolli.

Reparti in tilt: rivedere norme Covid

Mascherine e quarantena, in arrivo novità (Ansafoto)

Sul tavolo del ministro Schillaci arrivano quindi diverse proposte per rivedere le norme, e le motivazioni sono non sono da ricercare nelle differenza fra il periodo attuale e quello in cui tali protocolli sono stati ufficializzati. Sono anche i reparti degli ospedali in tilt a riaffermare la necessità di ritoccare qualcosa in maniera imminente. Soprattutto per evitare una ondata di assenze sui posti di lavoro. Sul quotidiano La Verità arrivano quindi le parole di Giampiero Avruscio, primario Angiologo e Responsabile Anpo dell’Azienda Ospedaliera di Padova. “Il problema non è fare il tampone – ha ammesso – lo facciamo in reparto e la procedura è semplice. Il punto è che in caso di positività devono starsene tutti in isolamento e si allontanano per almeno 7-10 giorni”. Reparti in tilt quindi e novità attese per il personale ospedaliero vaccinato o meno.

Sul tema è intervenuto anche Matteo Bassetti. “Credo che si debba necessariamente cambiare approccio con questo virus – ha ammesso – e levare l’obbligo di isolamento è lo strumento per una maggiore normalizzazione e convivenza con il virus”. La proposta è quindi che chi è positivo può uscire con mascherina Ffp2 o dopo 48 ore dalla scomparsa dei sintomi, mantenendo l’uso della mascherina per qualche giorno.

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