Clamorosa dichiarazione dell’attuale allenatore italiano del Brighton che per la prima volta ricorda il motivo per cui è dovuto andare via dall’Ucraina
Roberto De Zerbi, l’attuale tecnico italiano del Brighton che milita nella Premier League inglese, al termine della entusiasmante vittoria contro il Chelsea, nella conferenza stampa al termine dell’incontro, ha voluto rivolgere un pensiero alla sua ultima squadra, lo Shahktar Donetsk, e a tutto quello che è successo per colpa della guerra.
Fino ad oggi aveva raccolto appena due pareggi e tre sconfitte. Ecco perché la vittoria di sabato scorso, contro una squadra blasonata come il Chelsea dell’ex allenatore proprio del Brighton Potter, assume per l’allenatore bresciano una valenza ancora più importante.
Una giornata e una gara dai significati molto profondi quella vissuta da De Zerbi, infatti nella conferenza stampa post partita la commozione ha preso il sopravvento e ha lasciato spazio a ricordi profondi che hanno lasciato indubbie tracce nel cuore dell’allenatore italiano: “Io avevo già una grande squadra, perché lo Shakhtar era una grande squadra, ma Putin me l’ha portata via”. La calda accoglienza avuta da tutto l’ambiente della cittadina del sud dell’Inghilterra non ha fatto comunque dimenticare i momenti passati in Ucraina.
Il tecnico italiano ha ribadito la sua gratitudine al Brighton che gli ha fatto tornare la voglia di allenare e sorridere alla vita dopo la terribile esperienza: “Sono molto felice oggi per il mio staff, sono stati otto mesi molto difficili”, ha dichiarato ancora De Zerbi. “Avevo già una grande squadra, ma Putin me l’ha portata via. Nel frattempo ho trovato un’altra squadra. Devo ringraziare i giocatori e la società del Brighton per come mi hanno accolto e per la fiducia che mi hanno subito dimostrato. Mi hanno fatto dimenticare quella che per me è stata una perdita importante. Non era mai successo perdere una squadra per un motivo così grave, ritrovare un ambiente che ti sta vicino e che ti aiuta a sentirti parte di qualcosa è una cosa molto bella e devo ringraziare tutti”. E rivolgendosi all’interprete seduto al suo fianco ha concluso commosso: “Quest’ultima parte è stata dura da tradurre anche per lui, perché anche lui era con me allo Shakhtar”.