Non solo Twitter, anche Meta “avvisa” i suoi dipendenti

Non solo Twitter, anche Meta è pronto a fare lo stesso. La società di Mark Zuckerberg è pronta ad adottare la linea più dura

La decisione di Meta dopo Twitter
Mark Zuckerberg (Ansa Foto)

In questi ultimi giorni non si sta parlando d’altro della vicenda Twitter. L’azienda del nuovo proprietario Elon Musk ha licenziato circa la metà del personale. Nelle ultime ore ha deciso di richiamare una decina di dipendenti per un loro “errore”. Nel frattempo arriva un’altra notizia che vede come protagonista un’altra società: quella di Meta (che controlla Facebook). Il capo Mark Zuckerberg è pronto ad adottare la stessa linea: quella del licenziamento.

E’ pronto un piano di allontanamento massiccio all’interno della stessa. A lanciare la bomba il ‘Wall Street Journal‘. Sono in migliaia che potrebbero ricevere una e-mail “indesiderata”. Tutto ciò potrebbe avvenire entro mercoledì di questa settimana. Gli ultimi dati riferiscono che: fino alla fine del mese di settembre lavorano in Meta 87mila dipendenti. Il motivo del taglio ai posti di lavoro è sempre lo stesso: la rapida crescita dell’industria durante la pandemia.

Meta, pronto licenziamento di massa per dipendenti

Pronto licenziamenti di massa anche per Meta
Meta (Ansa Foto)

A quanto pare sarebbe la prima volta, dopo 18 anni di esistenza, che si verifica tutto ciò. Non solo: quello di Meta potrebbe essere il numero più alto di posti di lavoro che si vanno a perdere in una azienda tecnologica. Per il momento non sono arrivate né conferme ma soprattutto smentite al quotidiano che ha lanciato la bomba. A dire il vero Zuckerberg, pochi mesi fa, aveva lanciato un piccolo avvertimento.

Ovvero? Aveva dichiarato che un bel po’ di persone non doveva essere nell’azienda. Come tutti gli altri settori della tecnologia anche Meta, durante il periodo della pandemia, aveva assunto molte persone. Nel 2020 si era arrivati a 27mila persone. Fino a quest’anno altre 15mila assunzioni. Non una buona notizia per le azioni che sono scese del 70%. Per molti non ci sono dubbi: la concorrenza del social cinese ‘TikTok‘ ha influenzato molto.

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