Manifestazione a Mitrovica per riaffermare l’appartenenza alla Serbia: clima teso ecco gli scenari e cosa può accadere.
Hanno protestato in 10mila a Mitrovica, e lo hanno fatto ribadendo il rifiuto delle autorità di Pristina che ha chiesto le targhe ufficiali in Kosovo al posto di quelle di Belgrado.
La decisione ha scatenato l’ira della popolazione serba, e molte persone sono scese in piazza per ribadire il rifiuto a tale scelta. Si stima infatti che sarebbero quasi 150mila per le persone serbe che vivono in Kosovo, e ieri, a Mitrovica, hanno ribadito la loro opposizione con bandiere nazionali serbe da mettere alle finestre delle case e nel grosso corteo. Negli slogan in piazza c’è tutto il dissenso in un clima che diventa molto caldo.
“Basta con gli abusi”
Goran Rakin, ministro delle Comunità Regionali e leader della Lista serba, principale partito in Kosovo, ha chiarito quali sono i motivi della protesta. “Basta abusi e maltrattamenti contro la popolazione serba in Kosovo”, ha dichiarato, e le parole sono state riprese a Belgrado, dove hanno definito la proposta di cmabiare le targhe “inaccettabile”.
La situazione è stata quindi anche sottolineata dall’Unione Europea che ha ribadito quanto la rinnovata tensione possa mettere a rischio la sicurezza della regione e il lavoro svolto in questi anni. Intanto arrivano le dimissioni delle guardie di frontiera al confine. Nella giornata di ieri hanno lasciato il posto di lavoro in 300 nella città di Mitrovica, ma anche lavoratori come magistrati, forze dell’ordine e nella pubblica amministrazione avrebbero ufficializzato le dimissioni.