‘Con Falcone potevamo arrestare prima Riina’, parla il colonnello in congedo

Il colonello, ora in congedo, ha rivelato che lui e Giovanni Falcone avrebbero potuto fermare Totò Riina. In questo modo si sarebbero evitate moltissimi morti per via della mafia

Le dichiarazioni da parte di Angelo Jannone
Giovanni Falcone (Ansa Foto)

All’età di 28 anni è stato al comando della compagnia dei Carabinieri di Corleone. Il tutto è accaduto negli anni ’90. Ovvero quando ha avuto l’onore di lavorare a stretto contatto con una delle vittime della mafia, il dottor Giovanni Falcone. Insieme stavano lavorando nelle indagini per la cattura di uno dei capi mafiosi più conosciuti e pericolosi nel nostro Paese come Totò Riina. Stiamo parlando di Angelo Jannone che, adesso, è un colonnello in congedo.

Dopo aver assunto incarichi importanti da dirigente d’azienda e docente universitario adesso è un affermato manager. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista al numero in edicola di ‘Cultura Identità‘. Ha affrontato vari argomenti: dall’esercito fino ad arrivare al management aziendale. Passando, ovviamente, per quegli anni che hanno terrorizzato un Paese intero.

Jannone: “Io e Falcone potevamo arrestare prima Riina”

Jannone rivela che insieme a Falcone avrebbero potuto arrestare Riina
Angelo Jannone (screenshot video YouTube)

Angelo Jannone può vantare nel suo curriculum esperienze importanti. Dopo i moltissimi successi che ha ottenuto nella lotta contro la ‘ndrangheta in Calabria ed in Veneto con Caro Nordio, ha guidato anche il secondo reparto investigativo del ROS Centrale. Proprio qui ha svolto una attività di infiltrato tra narcos e camorristi. Tutto questo lo ha scritto nel suo romanzo autobiografico “Un’arma nel cuore. Nell’Italia di oggi ritratti di eroi vissuti nel silenzio”.

Proprio nella sua intervista ha svelato un piccolo retroscena, ovvero quello della possibile cattura di Totò Riina prima che lo stesso organizzasse attentati che sono costati la vita di molte persone. Tra queste proprio quella di Giovanni Falcone: “Insieme al dottore eravamo determinati nella convinzione di poter fermare prima quel mostro di Totò Riina”.

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