Levante è diventata mamma solo da qualche mese eppure è entrata nel mood genitore fin da subito. Artista eclettica, voce singolare, attualmente si dedica in modo quasi totalitario alla figlia Alma Futura: una bellissima bambina che le ha rivoluzionato la vita in positivo. Nei giorni scorsi la cantante ha pubblicato sul suo account Instagram una storia dove denuncia l’inadeguata organizzazione degli ospedali.
Levante fuori di se al PS: “I genitori sono due!”
Levante, al secolo Claudia Lagona, ha condiviso una storia dove appare arrabbiata e furiosa. L’artista si trova al pronto soccorso dell’ospedale Regina Margherita, a Torino, dove ha portato Alma per fare un controllo in quanto ha una brutta tosse. Preoccupata, come tutte le neo mamme, Levante ha chiesto aiuto ai medici del PS che a quanto pare si sono rivolti a lei in modo decisamente distaccato. In primis hanno fatto accedere alla visita con la piccola un solo genitore, cosa che la cantante trova decisamente fuori luogo:
“Ok, resto fuori! I genitori sono due, se ci sono. E se ci sono e sono due è bene che entrino entrambi. Capisco i medici che mi stanno scrivendo e dicono ‘intasate gli ospedali’, ‘non c’era bisogno che andaste lì’, ‘potevate aspettare il pediatra’. No, perché non aspetto – essendo madre da nove mesi – che succeda qualcosa. Che è una stupidaggine me lo voglio sentir dire da un dottore”. Le parole di Levante non sono passate inosservate e hanno ricevuto un’immediata risposta da parte dell’organizzazione dell’ospedale.
Levante furiosa contro il pronto soccorso: risponde al dirigenza dell’ospedale
Franca Fagioli, direttore del dipartimento Patologia e cura del bambino ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, ha spiegato a La Repubblica quali sono le regole della struttura e in particolare quelle per accedere al Pronto Soccorso. Regole integrate anche in seguito dell’emergenza Covid che non si è ancora attuata del tutto.
La dirigente sostiene che ci sono dei protocolli da rispettare anche per il bene dei piccoli pazienti, delle norme igieniche che non possono essere ignorate e degli appositi percorsi: “In Pronto soccorso ci sono dei percorsi da rispettare, tengono conto del numero di bambini presenti e delle patologie. Al momento della diagnosi vengono poi chiamati entrambi i genitori. Con il Covid siamo stati gli unici a continuare a permettere a un genitore di entrare, con grande fatica.” Il direttore ha poi concluso: “Oggi non è un “no” a prescindere, ci sono casi di gravità o di disabilità, o visite specifiche, per cui entrano entrambi i genitori ma non in tutti i casi altrimenti sarebbe complicato. C’è una questione di affluenza, ma anche di percorsi e di norme igienico- sanitarie.”