Uso+prolungato+del+cellulare+per+lavoro%3A+ecco+la+sentenza+storica
notiziecom
/2022/11/10/uso-prolungato-del-cellulare-per-lavoro-ecco-la-sentenza-storica/amp/
Cronaca

Uso prolungato del cellulare per lavoro: ecco la sentenza storica

Published by
Mauro Simoncelli

Un uomo di 63 anni oramai in pensione, ha perso l’udito a causa di un raro tumore correlato all’utilizzo del cellulare di lavoro, ha vinto la causa

Una sentenza storica per causa di lavoro –
È il secondo caso al mondo con un verdetto positivo a favore di un dipendente, il primo era stato emesso sempre dalla Corte d’Appello di Torino e riguardava un ex dipendente di Telecom Italia che è riuscito ad ottenere anche lui giustizia.

Riconosciuta la motivazione

Per oltre 13 anni un ex operaio ha passato ore e ore al telefono cellulare con tecnologia Etacs, ossia uno di quelli caratterizzati da livelli di emissioni di radiofrequenze enormemente superiori a quelli dei telefoni GSM 2G che sono entrati in commercio soltanto dopo il 2005. ogni giorno presso la fabbrica dove lavorava come operaio specializzato dal 1995 fino al 2008. Dopo aver avuto un grave problema all’orecchio destro, per eseguire al meglio il suo lavoro era costretto a utilizzare esclusivamente quello sinistro che alla fine gli ha procurato un neurinoma del nervo acustico, un tumore benigno che colpisce un nervo dell’orecchio. Dopo aver vinto la prima causa contro lo stesso Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, la corte d’Appello del Tribunale ha rigettato il ricorso dello stesso ente confermando il verdetto definitivo e concedendo il risarcimento dovuto per legge, commisurato ad una percentuale di invalidità pari al 65%.

Le radio frequenze possono avere effetti devastanti –

Una sentenza storica

I Giudici piemontesi hanno accertato il “nesso di causalità” tra la malattia e il rapporto di lavoro, presupposto sempre necessario per ottenere la prestazione da parte dell’Inail. Il nesso di causalità è stato rafforzato anche dal fatto che al lavoratore non erano mai stati consegnati adeguati strumenti per attenuare la sua esposizione alle radiofrequenze.Si tratta di una sentenza scritta da scienziati fra scienziati in cui il ruolo dei giuristi è stato marginale”, hanno puntualizzato gli avvocati dell’operaio dopo la sentenza, “che dimostra che le radiofrequenze possono causare tumore. Le radiofrequenze, infatti, a differenza dello scarico di un motore diesel che si percepisce con l’olfatto o della lama di un coltello che si percepisce con il tatto, si percepiscono solo con i rilevatori elettrici. I wi.fi, le cosiddette ‘saponette’, gli ‘hotspot’ emettono e ricevono tutte radiofrequenze. La distanza resta dunque il miglior alleato e non andrebbero mai tenuti a contatto con il corpo

Published by
Mauro Simoncelli