Il parlamentare di Fratelli d’Italia esalta la lingua del Belpaese e il quotidiano Libero spiega quanto sia uso comune cambiare le parole straniere
Dispensatore a traduzione di dispenser è un caso senz’ altro diverso, ma suggerisce una riflessione sulle buone, cattive o mediocri traduzioni. Vogliamo di volta in volta proporre, come avviene in alcuni paesi – Francia e Spagna, anzitutto, ma anche la Germania – più attenti del nostro alla valorizzazione della lingua nazionale, sostituti nostrani di voci forestiere? Perché no, ma facciamolo bene.
Intanto, per dispensatore, non stiamo chiaramente parlando di un governatore o un amministratore, di un economo o un tesoriere, di un elargitore di premi odi favori, di consigli o privilegi, di parole di conforto o perle di saggezza, di un ministro di cresima o di comunione, di un ordinatore (o regolatore) del mondo o dell’universo. Il dispensatore in questione è invece un dispositivo, un apparecchio, una macchinetta per la distribuzione di varie cose (bibite, gomme, sigarette, pillole, benzina, fazzoletti, ecc.). Meglio allora erogatore, o distributore, scrive il quotidiano Libero, sebbene dispensatore non sia inammissibile.
D’ora in poi si parlerà di forestierismo
In secondo luogo, se si vuole prendere il toro per le corna, ha poco senso intervenire quando è ormai troppo tardi. Si traduca il forestierismo al momento del suo ingresso in italiano (il lockdown, per es., poteva essere fin da subito un distanziamento sociale). Da tempo l’Accademia della Crusca, attraverso il gruppo Incipit, fa proprio questo: propone equivalenti indigeni di stranierismi entrati di recente (richiamo per booster, verifica concordata per compliance, violazione dei dati per data breach, ecc.).
Durante il Ventennio la Commissione per l’Italianità della Lingua della Reale Accademia d’Italia, incaricata di espungere dall’italiano i termini stranieri e di proporne efficaci traduzioni nel patrio idioma, si trovò ad affrontare, in tre anni di attività (1940-43), diversi casi difficili. Come rendere, per esempio, l’ostico camion? La risposta definitiva è nel verbale dell’adunanza del 24 novembre 1941: autocarro, trattore, autocarro a cingolo. Tre per quell’unico esemplare che non avrei mai scambiato, come il mitico, imbattibile fustino del detersivo per panni di un vecchio spot-tormentone. E