In Russia non hanno dubbi: quella di Kherson è una delle peggiori sconfitte umilianti da quando è crollata l’Unione Sovietica. La posizione (e credibilità) di Putin è sempre più a rischio
Le truppe russe lasciano Kherson e scappano via dalla regione. Soldati ucraini riconquistano nuovamente la posizione. Civili in festa e acclamano le truppe come eroi. Dal Cremlino, però, fanno sapere che nonostante la ritirata Kherson continuerà ad essere russa. Non solo: che questo risultato non è affatto umiliante per la Russia. Ne siamo proprio sicuri? Per molti è esattamente il contrario: si tratta di un duro colpo quello incassato da Vladimir Putin. Anzi, un gancio destro difficile da digerire e da mandare giù.
Per l’ex consigliere del presidente russo (2011-2019) Sergey Markov si tratta della peggiore sconfitta dai tempi del crollo dell’Unione Sovietica. Quest’ultimo lo ha ribadito in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘.
Kherson, la ritirata dei russi è una umiliazione per la Russia
Anzi, ha ribadito il concetto anche usando termini non proprio consoni e fin troppo volgari. Il suo pensiero non cambia, tutt’altro. Queste sono alcune delle sue parole: “La vittoria di Kherson deve diventare l’ultima delle forze armate dell’Ucraina. Sono numericamente superiori come esercito. Tra poco ribalteremo tutto ciò“.
Nel frattempo arriva anche il pensiero di Vladimir Solovyov: “Abbiamo problemi da risolvere. Bisogna usare il pugno duro anche in casa nostra“. Una vittoria quella di Kherson degli ucraini che sta facendo molto pensare i russi. Come andrà a finire questo epilogo? Nel frattempo la posizione del presidente Vladimir Putin è sempre più critica. Ed anche la sua credibilità.