Istanbul, in merito all’attentato di ieri è giunta la notizia dell’arresto di una donna. Nel frattempo è arrivata anche la confessione da parte dell’attentatrice di appartenere ad un gruppo pericoloso
Istanbul piange i morti dell’attentato che c’è stato nella giornata di ieri. Il bilancio è gravissimo: sono sei i morti e 81 le persone rimaste ferite. Alcuni di loro sono in gravi condizioni e stanno lottando tra la vita e la morte. Nel frattempo sui social sono state mandate le foto della possibile donna kamikaze che ha causato questa orribile vicenda. Successivamente le autorità locali della capitale sono riusciti ad individuare e ad arrestare una donna.
Quest’ultima è di nazionalità siriana ed ha confessato di essere stata addestrata dal ‘Partito dei lavoratori del Kurdistan‘ (i Pkk) e dalle milizie curde siriane dello Ypg. A dire il vero questa è stata la prima pista da parte sia del presidente Erdogan che del suo vice Oktay. Non solo: a quanto pare la stessa avrebbe ammesso di essere entrata in Turchia in maniera illegale. Dalla regione di Afrin, nel nord della Siria.
In merito all’arresto e alle dichiarazioni della donna sono arrivate anche le parole del ministro Soylu. “Dopo le nostre ultime indagini pare che l’ordine dell’attentato terroristico mortale sia arrivato da Ayn al-Arab (Kobane) nel nord della Siria, dove il Pkk-Ypg ha il suo quartiere generale siriano“. Con chiaro riferimento al Pkk e alla formazione curda siriana Unità di protezione del popolo.
Questi ultimi ritenuti dei veri e propri “terroristi” da Ankara. Nel frattempo sono giunte anche le parole da parte di Fahrettin Altun, direttore delle comunicazioni del presidente turco. “Gli attacchi terroristi sono conseguenze dirette o indirette del sostegno di alcuni Paesi per organizzazioni terroristiche“. Tra le vittime ci sono solamente cittadini turchi. La via è molto affollata anche da turisti.