Diretti entrambi da Sam Mendes, Skyfall e Spectre hanno una qualità sensibilmente differente, Mendes ha voluto spiegare perchè.
La saga di pellicole dedicate a James Bond è da sempre caratterizzata da una fastidiosa alternanza tra film davvero validi e lungometraggi meno riusciti e, dopo qualche anno dal suo ultimo film di 007, Sam Mendes ha voluto analizzare il caso specifico dell’evidente calo qualitativo sperimentato da Skyfall a Spectre.
Uscito nell’ormai lontano 2012, Skyfall è uno delle pellicole più apprezzate della leggendaria saga, soprattutto grazie alla squisita caratterizzazione di un cattivo carismatico e interessante. Sfortunatamente neanche Mendes è riuscito a replicare, sfornando nel 2015 un deludente Spectre, in cui a salvarsi sono soltanto le interpretazioni e l’ineccepibile impalcatura formale della produzione.
La giustificazione di Mendes
Ecco le parole di Mendes, intento a spiegare il rovinoso declino: “Ho sentito una pressione non indifferente. Barbara e Michael hanno insistito molto con me e Daniel Craig sulla realizzazione di un altro film, e questo ha fatto la differenza. Il fatto che le persone ripetessero ‘Fatelo!‘, e mi incoraggiassero così tanto, è stato forte”.
Il regista britannico ha completato la spiegazione: “Questo tipo di film è difficile da scrivere. Quei 10 mesi di inattività (riferendosi a Skyfall) sono stati fondamentali per lo script, perché in quel lasso di tempo abbiamo avuto l’occasione di esplorare vicoli ciechi e tentare cose tipo la [squadra Bond-Silva]. Per Spectre, tutto quel tempo non mi è stato permesso. E la differenza si sente proprio nello script”.