A parlare ed essere così duro è Tommaso Foti a Il Tempo, nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
La questione migranti è l’argomento prevalente che sta mettendo a dura prova l’Europa e sta andando sopra a tutte le questioni, in certi casi anche sulla guerra se non proprio in modo collaterale. L‘Europa ha perso «troppe occasioni» negli ultimi anni: difesa comune, politica energetica, politica estera. E la questione migranti che oggi contrappone Italia e Francia è solo l’ultimo esempio dei problemi di Bruxelles. Tommaso Foti, recentemente eletto capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, non manca di far notare in questa intervista con Il Tempo le contraddizioni dell‘Unione europea, a partire dal diritto di veto, istituto ormai ritenuto obsoleto.
Un caso che dopo pochi giorni dall’insediamento del nuovo governo quattro navi piene di stranieri si siano affacciate in acque territoriali italiane chiedendo di sbarcarli? «Non so se sia un caso, una coincidenza. Di certo è un fatto. E il premier Meloni ha dimostrato come anche su questo tema intenda dare subito una linea chiara. Mi stupisce che molti esponenti politici simpatizzino per Macron anziché per il governo del loro Paese. Servirebbe uno spirito bipartisan per sostenere la tutela dell’interesse nazionale, ma qualcuno preferisce giocare con la maglia dell’avversario, benché leader di un Paese nostro alleato come la Francia. Noi siamo i cattivi perché non facciamo attraccare le navi piene di immigrati e la Francia invece gonfia il petto perché nel 2022 ha accolto 38 stranieri. Ma dico, siamo su Scherzi a parte? Se sbarcano in Italia tutto a posto, se invece arrivano a Mentone vengono presi a bastonate dalla polizia francese e i nostri agenti devono soccorrerli e accoglierli. Come funziona questa storia? L’Italia quest’anno ha già accolto novantamila persone, come una città di provincia. Abbiamo ricevuto per questo pochi contributi dall’Ue, il saldo mi sembra sempre piuttosto negativo».
“Bisogna attuare il blocco navale per scoraggiare gli scafisti”
E quale potrebbe essere la soluzione secondo Foti: «Con il blocco navale per scoraggiare gli scafisti in via preventiva, un maggiore coordinamento con Malta e Cipro, magari riducendo lo spazio di competenza di Malta. E poi realizzando in Libia degli hot spot, nonostante le difficoltà dovute dall’instabilità politica creata dall’intervento francese e dalla caduta di Gheddafi». Le tensioni tra Italia e Francia, seppur migliorate negli ultimi giorni, continuano, soprattutto con l’intervento di alcuni ministri del governo che non riescono proprio a non dire la prorpia.
Per Foti si tratta di avere pazienza e continuare su questa strada perché è quella giusta: «Bisogna distinguere tra migranti economici e profughi. I primi vanno accolti e nessuno lo mette in discussione. Sui secondi bisogna rivedere tutto, perché l’Italia non può diventare l’hot spot dell’Ue. Bruxelles in questi anni ha perso troppe occasioni: sicurezza comune, politica energetica, politica estera. Gli Stati membri si muovono in ordine sparso. Se l’Italia si irrigidisce sui migranti nascono polemiche che durano settimane, se Germania e Olanda sono contrarie al tetto al prezzo del gas perseguono legittimamente la loro politica energetica e tutelano le proprie esigenze. Loro possono tutelare l’interesse nazionale e noi no? O siamo tutti legittimati a farlo o abbiamo torto tutti. In Europa c’è chi può dire sempre di no. Anche il diritto di veto, con un’Unione di 27 Paesi, non ha più senso perché porta solo a soluzioni di compromesso».