Cartelle esattoriali, imposto lo stop: spunta anche la data di quando verranno cestinate: lo ha annunciato il vice-ministro Maurizio Leo
Il viceministro Maurizio Leo vuota il sacco sulle cartelle esattoriali. Quelle da meno di 1000 euro sono pronte ad essere cestinate. L’annuncio è arrivato nella serata di ieri nel programma ‘Quarta Repubblica‘. Lo ha spiegato direttamente in diretta televisiva. Non solo: ha svelato anche il piano del ministero dell’Economia. Queste sono state le sue parole in merito: “Vogliamo fermare il diluvio. Nel corso del tempo si sono avvicendati tanti provvedimenti. Parliamo di 1.132 miliardi. La Corte dei conti dice che si possono riscuotere solo il 6-7% di queste“.
Per Leo, in una situazione “normale”, si dovrebbero eliminare questa massa di cartelle non riscuotibili. Ha fatto l’esempio dei deceduti: le loro cartelle non possono più essere onorate. E di molti altri soggetti che non possono adempiere alle loro obbligazioni tributarie. Poi ha continuato dicendo: “Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i 1000 euro, i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere. Se è di 800 euro il costo di riscossione è molto più elevato. Solo dal 2000 al 2010 si azzerarono queste cartelle. Se portiamo quella data e la spostiamo in avanti al 2015, tutte le cartelle inferiori a 1000 euro possono essere cestinate“.
Cartelle esattoriali pronte ad essere cestinate
Per quanto riguarda i 13 milioni di cartelle che sono in partenza nei prossimi mesi, il viceministro ha fatto sapere che devono essere gestiti con tregua fiscale. Come si gestiscono? “I 1000 euro vanno via, da 1000 a 3000 euro cartelle che comprendono l’imposta evasa, le sanzioni, gli interessi e gli agi, gli agi vanno via, gli interessi vanno via e l’ammontare dell’imposta può essere ridotta al 50%“. Le sanzioni possono essere ridotte. “Un altro problema del fisco italiano è il sistema sanzionatorio“.
Anche se su quest’ultimo argomento ci vuole molto tempo visto che si deve fare in una riforma fiscale. “Si dovrà fare una delega fatta bene e poi i decreti legislativi. Abbiamo pensato cinque anni e vogliamo mettere in condizione il contribuente di poter pagare“.