Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha parlato delle Ong e del rapporto che l’Italia ha ora con la Francia. Il tutto con una intervista rilasciata al ‘Giornale’
Da giorni, oramai, non si sta parlando nel nostro Paese che delle situazione relativa ai migranti. Gli stessi che sono stati respinti ed approdati nel porto di Tolone. In Francia. Già, proprio tra il nostro Paese e quello transalpino la tensione è aumentata sempre di più. “Non accettiamo lezioni da nessuno sui diritti umani” faceva sapere il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nel Frattempo Emmanuel Macron mostrava tutta la sua delusione per come si era comportata l’Italia.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha cercato di fare da paciere con una telefonata avvenuta negli ultimi giorni. Confermano che il rapporto con la Francia deve continuare ad essere forte. Sulla questione delle Ong e non solo ha voluto dire la sua anche il ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajani. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘Il Giornale‘ l’ex presidente del Parlamento Europeo ha voluto dire la sua in merito a questa vicenda.
Ong, Tajani: “Pensino a salvare delle vite umane“
Tajani difende il governo ed il nostro Paese sulla questione Ong. Tanto è vero che ha trovato anche il parere positivo da parte del commissario europeo Várhelyi. Queste sono alcune delle sue parole: “Le Ong devono salvare vite umane e non organizzare il trasporto di immigrati clandestini“. Non solo: ci ha tenuto a ribadire che l’Italia si è sempre schierata per la solidarietà ed il salvataggio delle persone in mare. In merito a ciò ha voluto fare una precisazione: “Una cosa sono i naufraghi e una cosa i trafficanti che stanno dietro“.
Come fare per poter trovare una soluzione? “Servono accordi internazionali, tra tutti i Paesi Ue. L’Italia ha accolto 90 mila immigrati e ne sono stati ricollocati solo 117 sugli 8 mila promessi. Queste persone non vogliono venire in Italia, ma per lo più andare in altri Paesi europei“. Nella giornata di lunedì ha avuto un incontro con la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna. “Credo si sia chiusa una polemica che non aveva ragion d’essere. Abbiamo chiesto collaborazione e posto un problema di regole condivise da tutti. Anche con la Germania“.