C’è gente che farebbe davvero di tutto pur di non perdere il reddito di cittadinanza, anche andando decisamente oltre all’immaginazione: sei gli indagati da parte della Procura
Il reddito di cittadinanza è uno degli argomenti che ha scatenato, da un paio di anni, un bel po’ di polemiche. Voluto fortemente dal ‘Movimento 5 Stelle‘ ha sì aiutato le persone in difficoltà che ne avevano un disperato bisogno economico, ma ha favorito l’illegalità e soprattutto persone che non dovevano assolutamente riceverlo. Quello che arriva direttamente da Agrigento, però è una vicenda che lascia tutti decisamente senza parole.
Da come avete ben potuto capire in sei sono finiti nel registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica della città siciliana. I soggetti in questione (dopo vi riportiamo i nomi) hanno fatto davvero di tutto pur di non perderlo. Anche quello di nascondere la loro pedina di certo non pulita. Un episodio che ha fatto il giro non solamente della città, ma dell’intero Paese.
Reddito di cittadinanza, nascondono anche arresto per non perderlo
Davvero disposti a tutto pur di non perderlo, anche nascondere un arresto. Di cosa stiamo parlando? Sei persone non hanno voluto menzionare il fatto di essere stati sottoposti ad arresti domiciliari o altre misure cautelari minori per non perdere il sussidio dallo Stato. Solamente un controllo da parte delle banche dati ha scoperto questo ennesimo imbroglio. Per loro le accuse sono molto pesanti e rischiano addirittura di finire a processo.
Il pubblico ministero della procura della Repubblica di Agrigento, Gloria Andreoli, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Un atto che potrebbe ache preludere alla richiesta di rinvio a giudizio. Queste sono le persone finite nei guai: Francesco Curaba, 62 anni, di Comitini; Cristian Poni, 42 anni, di Agrigento; Domenico Carista, 34 anni, di Agrigento; Gerlando Volpe, 39 anni, di Agrigento; Natalie Verons, 47 anni, nazionalità belga ma residente ad Agrigento e Carmelo Russo, 32 anni, di Agrigento.