Tra i grandi assenti alle ‘Atp Finals’ c’è sicuramente Jannik Sinner. L’atleta italiano ha raccontato la sua delusione
E pensare che un anno fa aveva preso il posto di Matteo Berrettini infortunato, a Torino, per le ‘Atp Finals‘. Adesso è lui ad aver alzato bandiera bianca e ad osservare i match in televisione. Anche se il dispiacere di non essere un partecipante lo delude e non poco. Jannik Sinner, quest’anno, è uno spettatore a tutti gli effetti. A Torino vanno avanti le gare che vedono in campo i migliori di questo meraviglioso sport. Intervistato dal ‘Giornale‘ l’atleta ci ha tenuto a ribadire che non si tratta di sfortuna (infortunio al dito). Anche perché non ha potuto prendere parte né alla finale dei Maestri e nemmeno la Coppa Davis a Malaga.
Non è superstizioso come il suo collega Nadal, anche se: “Nel caso in cui dovessi fare bene in un torneo l’anno dopo prendo lo stesso hotel e vado nello stesso bagno in spogliatoio. Poi se è occupato lo cambio“. Questione dito infortunato: in questo momento ha un problema all’indice destro (legamenti). La preparazione per il prossimo anno è già iniziata, ma per la Davis ha già dovuto dire addio.
Sinner: “Ho un mental coach, ma in campo decido io“
L’essere passato ad un altro allenatore ha dato i suoi frutti, anche se ha giocato meno per via degli infortuni. Si sente forte, ma questo non vuol dire che sia arrivato al top. Intende sempre migliorare, soprattutto nel servizio e nel rovescio.
E soprattutto la testa. Ha rivelato di avere un mental coach, anche se colui che va in campo è proprio lui. “Djokovic a Wimbledon mi ha battuto così, salendo di livello mentale. E io sono stato lento a capire. Sembro forte di testa, invece devo lavorarci su“.
Per il prossimo anno l’uomo da battere è senza dubbio il giovane Alcaraz. Sa che per batterlo deve arrivare al massimo della forma. Anche se in un incontro lo ha già sconfitto. Magari tutto ciò si può ripetere il prossimo anno a Torino.