Chi può accedere ai dati digitali quando un utente muore? La nuova legge sulla privacy del 2018 ha cambiato le carte in tavola.
Stando a quando riporta il quotidiano online l’Essenziale, pare che siano sempre di più in aumento i casi delle persone che chiedono di accedere alle foto oppure ai messaggi di un famigliare morto, nonostante le grandi aziende tecnologiche stiamo facendo di tutto per opporsi.
Sono infatti molti frequenti i casi di genitori, che dopo avere perso un figlio, cercano per poterlo ricordare meglio di entrare nel suo mondo, scoprendo quello che fino al momento in cui era in vita non sapevano. Un gesto anche di sensibilità che però viola inevitabilmente la privacy.
Ed è proprio per questo che le aziende tecnologiche in tutti modi hanno sempre cercato di fare resistenza, almeno fino ad oggi: con la nuova legge sulla privacy del 2018, infatti, le cose sono cambiate in modo radicale.
Dati digitali: la nuova legge sulla privacy cambia tutto
Fino a qualche anno fa, accedere ai dati digitali di un defunto era davvero impossibile, eppure adesso con la nuova legge sulla privacy del 2018 le cose sono cambiate in modo radicale.
Questa nuova riforma si è infatti resa necessaria dopo che nel 2016 l’Unione europea aveva inserito nel Regolamento generale sulla protezione una sezione in cui affermava che: “il regolamento non si applica ai dati personali delle persone decedute“. Da quel momento in poi per l’Italia si è affermato un nuovo codice che in pratica confermava come in caso di decesso, alcuni diritti del deceduto potevano essere esercitati anche da chi: “ha un interesse proprio, o agisce a tutela dell’interessato, in qualità di suo mandatario, o per ragioni familiari meritevoli di protezione”.
In conclusione nella nota si riporta: “Come gli eredi hanno diritto ad accedere ai conti bancari o ai dati dell’Inps per ricostruire le informazioni sulla pensione o a quelli dell’Agenzia delle entrate per verificare la sussistenza di eventuali debiti, il nuovo codice del 2018 considera anche la possibilità che, in certe circostanze, possano accedere ai dati di una piattaforma digitale”. L’unica eccezione valida può essere applicata solo nel caso in cui il deceduto, mentre è ancora in vita, fornisca l’indicazione di vietare l’accesso ai suoi dati personali a chiunque dopo la sua morte.