Addio alle pale eoliche, l’obiettivo è chiaro: non mancano le polemiche

Addio alle pale eoliche. Questa decisione, però, ha scaturito moltissime polemiche. Per fare posto a cosa? La risposta c’è

Tutto ha iniziato dalla Germania, considerata come una delle grandi “utility” al mondo. La ‘RWE‘ ha deciso di togliere di mezzo le pale eoliche. Obiettivo? Quello di effettuare un ingrandimento importante nei pressi della miniera di carbone di Garzweiler. In molti hanno descritto il tutto come un grosso controsenso.

Via le pale eoliche
Pale eoliche (Ansa Foto)

Si parla di riduzioni delle fonti fossili ed abbattimento di gas inquinanti ed invece vogliono togliere qualcosa di buono. A quanto pare lo stesso Paese è molto dubbioso: da una parte c’è chi vuole decarbonizzare mentre l’altra garantire l’approvvigionamento di una crisi energetica globale. Il tutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

A lanciare l’allarme è il quotidiano ‘Pais‘. Il ritorno al carbone è stato descritto come un qualcosa di “inconcepibile”. Il governo dei socialdemocratici ha approvato il riavvio di impianti che erano stati dismessi. Risultato? Adesso la metà dell’elettricità consumata dalla Germania è prodotta con il carbone. “E’ sorprendente che nel momento più impegnativo per la transizione energetica stia emettendo una tale quantità di gas serra” fa sapere il quotidiano. A lanciare l’allarme sono gli ambientalisti spiegando che gli “obiettivi ambientai sono in pericolo”. Come fare per risolvere il tutto? Espandere le energie rinnovabili.

Via le pale eoliche per fare posto a miniere di carbone

Nel 2021 le emissioni inquinanti sono cresciute del 4,5%. L’aumento maggiore si è verificato nel settore dell’energia. A quanto pare molto carbone è stato bruciato per produrre elettricità. La carenza di vento ha gatto in modo che la quota delle rinnovabili non si verificasse. La Germania ha ridotto le sue emissioni del 38,7% (a partire dal 1990). Niente a che vedere con gli obiettivi prefissati (40% nel 2020).

Via le pale eoliche
Pale eoliche (Ansa Foto)

La responsabile della politica energetica e nucleare dell’organizzazione ambientalista ‘Bund‘, Juliane Dickel, sa a chi dare la colpa. Del governo tedesco, colpevole di aver rallentato la transizione energetica che è stata bloccata. Come fare per risolvere il tutto? “Le rinnovabili in rapida espansione“. In conclusione il quotidiano ha annotato: “La Germania ha dichiarato di voler essere climaticamente neutrale entro il 2045. Con riduzione del 65% delle emissioni nel 2030 e dell’88% nel 2040”.

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