Il leader di Italia Viva sta dalle parte del Premier. Poi lancia un messaggio al Pd: “Sono un partito destinato a morire”
Carlo Calenda promuove l’operato di Giorgia Meloni e boccia il progetto dell’autonomia portato avanti dalla Lega e da Calderoli. Il numero uno di Azione e leader del Terzo Polo, ha speso parole d’elogio per il Premier a margine dell’assemblea nazionale in corso a Napoli. Fermandosi con i cronisti, Calenda ha ribadito il suo pensiero.
“Sono molto preoccupato del progetto dell’autonomia di Calderoli e sono molto contento che la Meloni abbia fermato tutto”. Calenda ha proseguito evidenziando la necessità “di una riflessione fatta bene. Senza i Lep, senza prevedere un aggancio su prestazioni decenti non puoi semplicemente dire che, siccome a Napoli si è speso meno, gli diamo meno soldi. Bisogna mettere invece in grado i campani di avere una sanità come quella che hanno i lombardi o in Emilia Romagna. A questa cosa non possiamo rinunciare“. “Trovo molto giusto che Meloni abbia detto ‘fermatevi’ alla Lega“, ha ribadito.
Poco prima, nel corso del suo intervento all’assemblea nazionale in corso a Napoli, ha parlato del ruolo del suo partito e dei contrasti con il Partito Democratico. “Se qualcuno di voi pensava di diventare una costola del Pd, garantisco che si è sbagliato fortemente”. Calenda ha ribadito che “le persone di Azione devono condividere due caratteristiche: l’europeismo e i valori della democrazia liberale. Oggi noi abbiamo la possibilità straordinaria di rompere gli schemi. Ricade su di noi – ha proseguito – il dovere etico e morale di costruire un partito che sia grande dove l’esclusione dell’altro è l’ultima cosa da fare: certo le persone devono essere perbene, non vogliamo diventare il ricettacolo di gente che fa politica in modo diverso dal nostro”.
Sulla possibile alleanza con i dem: ‘‘Il Pd – ha detto ancora Calenda – si decida: se sono con noi o con i 5Stelle. Penso che in questo momento non sono in grado di esprimere una linea e un partito che non è in grado di farlo è un partito destinato a morire“. “Penso che alla fine decideranno per andare con i 5Stelle – ha aggiunto -. Secondo me è un errore. Possono anche cambiare rotta e decidere di aprire una discussione con noi su un’agenda riformista ma decidano perché così non possono andare avanti”.