Sensori agli incroci per il traffico, sistemi per misurare la sudorazione sugli spalti. Tutto quello che c’è da sapere sull’edizione più criticata della rassegna iridata.
Ci siamo. I Mondiali di Qatar 2022 sono alle porte e l’organizzazione entra nel vivo. Le polemiche non sono mancate e non cesseranno nemmeno quando il pallone comincerà a rotolare. Il Paese ospitante intanto si prepara al fischio d’inizio del torneo iridato più contestato della storia del calcio.
Prevista una grande massa di tifosi e di addetti ai lavori, per ospitare tutte le persone il Qatar ha costruito infrastrutture all’avanguardia dal punto di vista digitale e non solo. Le nazionali, ma anche i tifosi, potranno spostarsi con treni e autobus elettrici in modo ecosostenibile. Traffico aereo di circa 2 milioni di persone, la città di Doha non ha la ricettività per ospitarle tutte e per questo sono state studiate soluzioni alternative. In molti dormiranno nei vicini Emirati, tra Dubai e Abu Dhabi, soltanto da lì sono previsti circa 60-70 voli al giorno. Per gestire il traffico nelle strade sono stati installati migliaia di sensori agli incroci, sui marciapiedi, sui muri e sui lampioni di Doha. Un’intelligenza artificiale riuscirà a regolare il ritmo del semafori.
I tifosi, tra le novità assolute, potranno indossare magliette con sistemi “wearable”, con sensori per misurare la sudorazione, frequenza cardiaca e temperatura, rilevando le emozioni. Una società ad hoc è stata incaricata di convertire i contenuti digitali in braille per i non vedenti attraverso un’app apposita. Qualcuno lo definisce il Mondiale del futuro. Otto stadi a Doha e nella sua periferia, tutto nel giro di 70 km. L’unico precedente risale a Montevideo, in Uruguay, nel 1930. Fu la primissima edizione dei Mondiali. Quelli in Qatar rappresentano la 22° edizione, senza ombra di dubbio la più discussa. Al netto delle tecnologie avanguardiste.