I dati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista “Science” da parte degli autori degli studi. Il team è convinto di aver raggiunti risultati molto importanti: “In evidenza un meccanismo precedentemente sconosciuto”
Potrebbe essere una scoperta scientifica di rilevanza mondiale e dal valore assoluto, quella pubblicata sulla rivista “Science” dagli studiosi del Politecnico federale di Losanna (EPFL) e dell’Ospedale Universitario di Losanna. Quello che sostengono, in sintesi, è che l’inattivazione genetica di una proteina chiamata FMRP nelle cellule tumorali potrebbe promuovere la riduzione della crescita del cancro e aumentare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti oncologici.
Il team in questione, a capo di Douglas Hanahan, Qiqun Zeng, Sadegh Saghafinia e Krisztian Homicsko, ha utilizzato nei suoi esperimenti un modello murino per valutare l’efficacia di un trattamento di inattivazione del gene FMRP. Secondo gli autori, molti tumori umani sviluppano la capacità di eludere il sistema immunitario, questo li rende così resistenti ai trattamenti immunoterapeutici.
I risultati ottenuti
Esaminato inoltre il potenziale della proteina FMRP, che regola la stabilità e la traduzione degli RNA neuronali: modulando geneticamente l’espressione del gene FMRP in un gruppo di topolini, è stato scoperto che l’evasione immunitaria può comportare un’espressione anormale della proteina nei tumori solidi.
In parole povere, ciò significa che può contrastare l’attacco immunitario nelle cellule tumorali. Inattivando l’espressione del gene, negli animali è stata osservata da parte degli studiosi una riduzione della crescita del tumore e una maggiore suscettibilità all’effetto del sistema immunitario. I topolini che avevano ricevuto il trattamento, infatti, erano associati a un tasso di sopravvivenza più elevato. Per questo motivo gli autori ipotizzano che FMRP possa sviluppare una barriera che consente alle cellule tumorali di eludere la risposta immunitaria: “L’espressione diffusa di FMRP nei tumori solidi, insieme all’induzione della sua rete di regolazione del cancro, costituisce un meccanismo precedentemente sconosciuto mediante il quale i tumori possono sfuggire all’azione del sistema immunitario“.