L’ecuadoriano nel 2016 si era reso protagonista di una vicenda surreale. Una scena comica davanti ai tifosi: gli agenti inseguirono la sua ambulanza.
Un dribbling in “macchina”. Enner Valencia, mattatore assoluto della partita inaugurale dei Mondiali in Qatar, verrà sicuramente ricordato per la doppietta decisiva contro i padroni di casa. Un gol su rigore, l’altro di testa. Nella sua carriera, tra i gesti tecnici da ricordare, c’è però anche uno slalom speciale per scappare alla polizia.
L’episodio risale al 2016, precisamente al 6 ottobre. Nel finale di una gara disputata a Quito contro il Cile (qualificazioni ai Mondiali 2018) aveva simulato un grave infortunio per evitare l’arresto a causa dei mancati alimenti versati alla figlia. Si parlò di un buco da circa 17mila dollari, le volanti si erano presentate a bordo campo per fermarlo. Da lì lo stratagemma a match in corso: fingere di aver accusato un malore per abbandonare lo stadio grazie all’intervento dei sanitari. Per evitare le manette fu necessario il sostegno di un avvocato che successivamente riuscì a raggiungere un accordo a sua tutela. Oggi, dopo le due reti siglate al Qatar, è tornata alla ribalta la vicenda che lo vide coinvolto 6 anni fa.
Al momento dell’arrivo allo stadio, tra l’altro, Valencia aveva evitato l’arresto per merito dei compagni che lo avevano protetto (praticamente nascondendolo). Poi durante la partita la mossa “geniale”: maschera per l’ossigeno sul viso e terreno di gioco lasciato in ambulanza, inseguita subito dagli agenti. Una scena comica sotto gli occhi dei tifosi. Increduli anche i commentatori tv. Una storia che il calciatore è riuscito a mettersi alle spalle. Anzi, nella sfida con il Qatar è tornato a essere protagonista in senso positivo. Al triplice fischio ha così commentato la vittoria: “Abbiamo lavorato duro per farci trovare pronti. Volevamo prenderci questa partita, è un girone difficile. Abbiamo affrontato la Nazionale padrona di casa, siamo riusciti a conquistare i 3 punti”, ha detto ai microfoni della Rai.