Le stragi sulle strade sono purtroppo all’ordine del giorno: secondo il giornalista Valdiserri sono due i comportamenti da non sottovalutare.
Sono sempre più frequenti gli incidenti e le stragi che si consumano per le strade di tutto il mondo che portano via figli, madri, padri, fratelli e amici a tantissime famiglie: queste notizie non smettono mai di bombardarci nel corso della nostra giornata.
Ebbene, stando alle parole del giornalista Valdiserri, a fianco dei controlli, dei lavori sulle strade, delle multe e delle pene più severe che non smettono mai di essere abbastanza: esistono due comportamenti importanti che nessuno dovrebbe mai sottovalutare o dimenticare nella propria vita.
In primo luogo la prudenza e poi l’educazione: scopriamo le sue parole.
Come detto prima, le notizie che riguardano le stragi sulle strade sono sempre più all’ordine del giorno. Ad avere analizzato questo particolare è stato il giornalista Valdiserri che sulle pagine del Mattino ha sottolineato i due comportamenti importanti che mai nessuno dovrebbe dimenticare.
“Guidare dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe rende chi lo fa un’arma carica e puntata contro il prossimo. Non è un concetto in discussione. Moltissimi, però, “chattano” mentre sono al volante. Rispondono al cellulare anche se non hanno il viva voce. Usano il navigatore a volume spento perché, magari, nel frattempo ascoltano la radio o la musica. Sembrano comportamenti “normali”, poco pericolosi. Ma non è così” ha sottolineato lo stesso Valdiserri mettendo in evidenza come la prudenza nelle strade non è mai una cosa da prendere sotto gamba e sia necessaria in qualsiasi momento e occasione.
Stando sempre alle sue parole riportate sul Mattino, pare che da alcuni rilievi fatti dalla Polizia Stradale dicono che il pericolo aumenta sempre con la velocità: a 130 km/h bastano tre secondi di distrazione per percorrere 108 metri senza guardare la strada.
Il secondo punto riguarda invece l’educazione stradale: “Deve partire dalla scuola dell’obbligo e arrivare fino all’Università. Più conosciamo e meno sbagliamo” ha infine concluso lo stesso Valdiserri, ricordando Francesco suo figlio, morto proprio dopo essere stato investito da una macchina.