Il condirettore di ‘Libero’ Pietro Senaldi in esclusiva a ‘Notizie.com’: “Sul lavoro c’è stato un cambio di passo importante rispetto al passato”.
Il governo Meloni nella serata di ieri, lunedì 21 novembre, ha dato il proprio via libera alla Manovra in Consiglio dei ministri. La nostra redazione ha contattato Pietro Senaldi per commentare insieme a lui le misure decise dall’esecutivo.
“Prima di tutto bisogna ricordare che il governo si è insediato da un mese e si è trovato a dover fare una manovra in urgenza e in una situazione economica difficilissima – ha detto ai nostri microfoni il condirettore di Libero – e da qui lo sforamento dei 20 miliardi, fatto per coprire il dramma energetico. In generale sono stati dati segnali importanti su pensioni, cuneo fiscale e reddito di cittadinanza“.
“Sicuramente le decisioni prese sul rdc sono molto importanti – ha aggiunto Senaldi – fra otto mesi tutti gli occupabili salutano il reddito di cittadinanza. Si poteva fare di più? Il ministro del Lavoro ha insistito per allungare un po’ i tempi. Ma io credo che passare da sei a otto mesi non sia un ritardo eccessivo“.
Per Senaldi il governo ha dato dei segnali importanti su cuneo fiscale e famiglia: “E’ vero che il taglio maggiore riguarda gli stipendi bassi, ma bisogna dire che la maggior parte degli italiani non ha un guadagno elevato. Quindi un cambio di passo rispetto al passato c’è stato e si tratta di un segnale sensibile. I provvedimenti sulla famiglia? In passato i governi italiani non hanno mai fatto nulla per aiutare gli italiani su questo tema. Quindi diciamo che anche in questo caso si tratta di un segnale importante“.
Il condirettore di Libero ha parlato anche di pensioni: “In questo caso la risposta è stata minima. Ma fino a quando non si separa la previdenza dell’assistenza non si può fare un vero sistema pensionistico. Il governo, però, è entrato in carica da un mese. Diamogli tempo per le riforme più corpose“.