Mosca minaccia di sanzionare Naftogaz, il gestore della rete ucraina, in tal caso la società non potrebbe effettuare i pagamenti di gas
Dopo le ripercussioni sulla fornitura di gas in tutta Europa, a causa della crisi scatenatasi tra Ucraina e Russia, era rimasta soltanto una rotta ancora in funzione per far arrivare il gas anche in Italia, quella che dall’Ucraina attraversava la Moldavia.
PAO Gazprom è una multinazionale russa, controllata dal Governo della Federazione Russa, attiva nel settore energetico-minerario e in special modo nell’estrazione e vendita di gas naturale.
Gazprom minaccia di ridurre da lunedì i flussi di gas attraverso l’Ucraina, ultima rotta del gas russo verso l’Europa, in risposta al fatto che l’Ucraina tratterrebbe parte del metano destinato alla Moldavia. “Dalle 10 del 28 novembre Gazprom inizierà a ridurre la fornitura di gas al Gis di Sudzha per il transito attraverso l’Ucraina per un quantitativo pari a quello giornalmente non consegnato”, afferma la multinazionale russa, accusando Kiev di essersi impossessata di 52,52 milioni di metri cubi di gas. Ogni giorno transitano attraverso l’Ucraina più di 40 milioni di metri cubi di gas russo destinato a servire il resto d’Europa, Italia compresa.
Il problema tra la Naftogaz e la Gazprom era emerso già dal settembre scorso, quando l’amministratore delegato di Naftogaz, Yuriy Vitrenko, aveva respinto l’accusa di “atto ostile” mossa il 27 settembre, dal gigante statale russo, confermando il processo di arbitrato avviato dopo che la stessa Gazprom aveva respinto le richieste di pagamento per la fornitura di gas all’Unione europea. “L’arbitrato andrà avanti indipendentemente dalla partecipazione di Gazprom”, aveva scritto Vitrenko sui propri account social, “quando Naftogaz esercita questo diritto, è un normale esercizio di un diritto contrattuale e non un atto ostile”. Invece, Gazprom aveva definito la posizione dell’ente ucraino come “ostile”, passibile di sanzioni da parte della Federazione russa, che potrebbero portare nei fatti a una sospensione del transito del gas attraverso l’Ucraina. Oggi siamo arrivati alla resa dei conti.