La comunicazione che si definisce libera, si scandalizza se il Premier si difende da insulti e attacchi
Ormai in Italia ci si scandalizza per qualsiasi cosa…basta che di mezzo ci sia Giorgia Meloni. Una parte di stampa e comunicazione (sempre la stessa), è pronta a creare clamore e a gridare all’attacco alla libertà di informazione, se viene messa in discussione o se qualcuno prova a difendersi da attacchi, ingiurie e insulti.
Se un giornalista e scrittore definisce “bastardi” due politici e viene chiamato in causa di fronte ad un giudice, la cattiva diventa la querelante. Se un quotidiano ipotizza “raccomandazioni”, da parte degli stessi politici (tra l’altro una vicenda particolarmente a cuore del neo presidente del Consiglio) e viene chiamato in causa, si fa passare la querelante per una specie di nazista.
“Quello della leader di Fratelli d’Italia è un cambio di passo rispetto ai Presidenti del Consiglio che l’hanno preceduta: nonostante inchieste giornalistiche e accuse durissime della stampa di opposizione, nè Giuseppe Conte, nè Paolo Gentiloni, nè Matteo Renzi hanno mai querelato, nè portato avanti processi contro i Media quando sedevano a Palazzo Chigi”, scrive il quotidiano chiamato in causa.
Nel corso dell’articolo si ricorda anche la recente querela nei confronti di Roberto Saviano, fatto passare come martire, attaccato dal Premier. Nessun accenno o critica nei confronti di chi ha definito un politico con un termine durissimo: un insulto in piena regola. Nessun tentativo di spiegare i motivi che hanno portato la Meloni a querelare il quotidiano, che nell’ottobre del 2021, dava conto di alcuni verbali di Domenico Arcuri, ex commissario straordinario all’emergenza Covid. Il quale, sentito dai pm romani che lo indagano per abuso d’ufficio in merito alla compravendita di una enorme partita di mascherine dalla Cina, aveva deciso di difendersi.
La Meloni non può difendersi
Dopo essere stata insultata, dopo aver ricevuto attacchi di ogni tipo e campagne di stampa durissime, Giorgia Meloni dovrebbe (secondo un certo tipo di stampa che si definisce libera) accettare (senza il sacrosanto diritto di chiederne spiegazioni) anche di leggere cose ritenute fale o offensive? E di passare per una che “avrebbe raccomandato un’offerta di terzi”.