Ucraina, tra neve e bombe: gli abitanti di Leopoli sono pronti ad affrontare uno degli inverni più duri e freddi della storia
La settimana scorsa, a Leopoli, sono caduti i primi fiocchi di neve. Situazione che, almeno per quanto riguarda il meteo, è incontrollabile. Tanto è vero che si sono creati metri di neve per le strade. Gli ucraini firmerebbero ad occhi chiusi per avere questo tipo di “problema”. Sanno bene che fuori c’è ancora chi, dal cielo, non lascia cadere il nevischio ma bombe. Quelle che creano danni e portano la morte. L’inverno è iniziato anche in Ucraina.
Il coordinatore del campo profughi di Sykhiv, Padre Andrjy, in una intervista rilasciata all’AGI mostra tutte le sue preoccupazioni. Prima ne erano 300. Ora sono di meno. La temperatura è sotto lo zero. I container che ospitano le famiglie sono ricoperti dio neve. Un campo non adatto all’interno. Anche per andare in bagno è una sfida: non solo per il pericoloso di non essere colpiti dai russi, ma perché sono lontani dalle unità abitative.
Ucraina, a Leopoli si combatte anche con l’inverno
Un problema non da poco per la salute di alcune persone. Un problema anche per chi cucina: per distribuire i pasti bisogna fare un bel po’ a piedi. Piatti ricoperti da neve. La situazione è surreale. Così come accade da 272 giorni, ovvero da quando è iniziato il conflitto. A pochi metri dai container c’è voglia di lavorare e mettere in piedi un nuovo campo. Ottimo per la stagione invernale.
A meno di clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto per dicembre dovrebbe essere pronto. Con tanto di bagni all’interno. In conclusione l’appello di Padre Andjy: “Guerra? Un sottofondo musicale. Abbiamo bisogno di pace, tutta l’Europa ha bisogno di pace. Siamo tutti in pericolo“.