Esistono due bevande che proteggono il cervello dalla malattia dell’Alzheimer: ad averlo rivelato sono stati gli scienziati del Massachusetts.
La malattia dell’Alzheimer colpisce, solo in Italia, circa 60 mila persone: il processo avviene tramite la presenza di placche nocive che si accumulano nel cervello. Ebbene, secondo degli studi portati avanti da un gruppo di scienziati della Tuft University del Massachusetts, pare esistano due bevande che potrebbero aiutare nella riduzione e quindi nella protezione del cervello dalla malattia.
Si tratta di due bevande naturali e molto conosciute e diffuse: “Trovare un composto in grado di ridurre le placche indipendentemente dal componente del virus dell’Herpes è importante, perché dimostrerebbe che, indipendentemente dalla causa dell’Alzheimer, si può comunque ottenere un miglioramento”, queste le parole della professoressa Dana Cairns, tra gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Free Radical Biology and Medicine. Ma approfondiamo il discorso, scopriamo prima di tutto di quale bevande si tratta e poi in che modo queste agirebbero sulla malattia.
Proprio cosi, secondo gli studi appena resi noti, pare che il vino e il tè verde possano in qualche modo aiutare a ridurre le cellule cattive e quindi a proteggere il cervello dall’Alzheimer. Secondo il gruppo del Tufts University, pare che la catechine presente nel tè verde e il resveratrolo, che si trova nel vino rosso aiutano ad una forte diminuzione della crescita delle placche amiloidi: ovvero una proteina che, quando si aggrega nel cervello, distrugge le cellule neurali e fa sviluppare i segni rivelatori dell’Alzheimer, come perdita di memoria e confusione.
Quindi introdurre il tè nella propria detta, a detta degli scienziati, sembra davvero essere una buona idea, ovviamente a patto di sentire prima il parere del proprio medico: “Sebbene sia utile essere in grado di adottare misure come queste per prevenire potenzialmente la neuro-degenerazione, è sempre bene consultare il medico prima di apportare modifiche sostanziali alla dieta” conclude infine la professoressa Cairns.
Ma non è tutto, per potere rendere ancora più concreta questa ricerca, gli scienziati, hanno usato un modello 3D di cellule cerebrali umane viventi, testando inseguito, ventuno diversi composti, in questo modo si è scoperto che esistono cinque diversi composti oltre a quelli citati prima che possono prevenire la formazione di queste placche e sono: la curcumina della curcuma, il farmaco per il diabete metformina e un composto chiamato citicolina.
Detto questo, per potere essere certi di questo studio, bisogna ancora approfondire la ricerca, pare infatti che il prossimo passo è quello di esaminare quanto questi elementi vengano o meno assorbiti dal corpo o dal flusso sanguigno.