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Cronaca

Killer a Roma, raccapricciante scoperta nel telefono di De Pau

Published by
Marco Ercole

Pesantissime prove trovate dopo aver analizzato il dispositivo del principale indiziato per l’omicidio delle prostitute nella Capitale. Due video nello specifico non lascerebbero alcun dubbio sulla colpevolezza dell’uomo fermato dalle forze dell’ordine

La scoperta è raccapricciante e decisiva. Ci sono infatti due video a inchiodare Giandavide De Pau, l’omicida delle tre donne del quartiere romano Prati. E nessuno di questi proviene dalle telecamere di sorveglianze degli edifici in cui si sono consumati i delitti. Già, perché i filmati in questione sono stati trovati all’interno del telefono dello stesso indiziato principale, che si è ripreso durante il crimine. Il primo, registrato alle 10:23 del 17 novembre, dura 14 minuti circa e al suo interno si vede l’uomo riprendere i rapporti sessuali avuti con le due prostitute cinesi, nell’appartamento di via Augusto Riboty. Nel secondo, lungo 42 minuti e avviato alle 10:38, lo smartphone cade a terra e mentre la telecamera resta attiva, avviene il massacro.

Giandavide De Pau sospettato per i tre omicidi in Prati lascia la questura per essere trasferito al carcere di Regina Coeli, Roma (Ansa) Notizie.com

La telecamera riprende fissa le scarpe dell’uomo, ma nell’audio si sentono le terribili grida delle vittime, fino alla fuga dell’uomo. Questo è quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Mara Mattioli, che ha convalidato il fermo e disposto il carcere per De Pau: “I video – si legge – documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo con le due donne, mandando via altri clienti. Dopo qualche secondo De Pau sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa, dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l’audio e si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese“.

L’ordinanza del gip

L’ordinanza prosegue, come un copione del film dell’orrore: “Al minuto 1:09 (del secondo video, ndr ) si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato entra l’altra donna che chiede ‘cosa fai a lei’ e subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un’altra porta, probabilmente quella di ingresso che viene aperta e dal minuto 2:41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo dei soccorritori“.

fermo immagine del documentario “L’uomo nero” andato su La7, si vedono discutere il boss di Mafia Capitale Massimo Carminati (con camicia blu) e Michele Senese (con gilet blu), capo clan della famiglia omonima d’origine napoletana, accompagnato dal suo guardaspalle Giandavide De Pau, il 30 aprile 2013 al bar tavola calda La piazzetta, dietro Corso Francia a Roma. Il docufilm è di Lirio Abbate, Guy Chiappaventi e Flavia Filippi (voce narrante di Luca Ward). (Ansa) – Notizie.com

Dettagli che non lasciano alcuno spazio a dubbi di sorta: “La dinamica di quanto avvenuto all’interno dell’appartamento di via Riboty è pienamente provata dal contenuto dei video rinvenuti nel telefono cellulare dell’indagato che smentiscono integralmente la versione dallo stesso fornita circa la presenza di un presunto uomo armato che avrebbe aggredito le due donne e minacciato lui con una pistola. I video, infatti, non solo documentano l’aggressione da parte dello stesso indagato ma anche l’assenza di qualsiasi altro soggetto all’interno dell’appartamento, come preteso dallo stesso indagato che aveva fatto mandare via tutti i clienti per rimanere solo con le due donne“.

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Marco Ercole