Il viaggio della disperazione, quello attraverso il Mediterraneo, dall’Africa all’Italia, ora si può fare con barche molto più veloci e costose
l business della mafia degli scafisti che gestiscono il traffico dei migranti verso l’Europa vale intorno ai 6 miliardi di euro l’anno, l’equivalente del fatturato di un’azienda italiana media.
Arrivano dalle destinazione più disparate i quasi 800mila migranti in attesa di imbarcarsi dalle coste africane della Libia per raggiungere l’Italia con il sogno di una vita migliore, ma l’ultima segnalazione è ancora più sorprendente perché sembrerebbe esserci la possibilità di fare viaggi più veloci a prezzi ancora più alti.
I viaggi di lusso dei migranti
Un’ intervista cruda nella sua drammaticità è andata in onda nell’ultima puntata del programma di Rete 4 Quarta Repubblica condotto da Nicola Porro, dove uno scafista ha confessato ai microfoni del giornalista che esistono, per i disperati alla ricerca di una nuova vita, dei viaggi di lusso, ossia con molti più soldi si può attraversare il Mediterraneo con barche molto più veloci. Il prezzo medio per salire su una normale barca che dalla Tunisia raggiunge l’Italia, insieme a non meno di altre 30 persone, è di almeno mille euro. Ma da qualche tempo esiste un modo diverso per i migranti che da Tunisi vogliono raggiungere le nostre coste, cioè usando dei barchini molto più veloci che arrivano a costare anche 3mila euro a persona: “Ci sono stati politici che abbiamo portato fuori dal Paese, ma anche figli di calciatori”.
Un modo diverso di attraversare il mare
I viaggi dalla Tunisia sono ben diversi da quelli che siamo abituati a vedere dalla Libia, perché sono diverse le disponibilità economiche di chi parte. Gli africani subsahariani, molto più poveri e con poco da investire, si dirigono Tripoli, perché sanno che in Tunisia non verrebbero neanche accettati. I viaggi di lusso dei migranti si svolgono in poco meno di 4 ore nel braccio di mare tra la provincia tunisina di Nabeul e quella di Trapani o verso Lampedusa. L’organizzazione prevede basi logistiche con tanto di accoglienza passeggeri prima della partenza e successivamente all’arrivo. Il servizio base prevede di essere accompagnati dallo scafista solo fino alle acque internazionali dove poi la guida viene lasciata “a uno dei migranti istruito due o tre giorni prima“, oppure per il servizio completo, che prevede lo sbarco a Lampedusa anche dello scafista, c’è un costo decisamente superiore.
Quasi come un’assicurazione sul viaggio
“Noi rappresentiamo la sicurezza”, racconta il trafficante durante la trasmissione tv, “i libici invece fanno contrabbando di africani. Li mettono l’uno sull’altro. Chi paga molto, non vuole rischi. Per questo noi li accompagnano fino all’Italia, corrompiamo la guardia costiera tunisina e anche in Italia versiamo tangenti. Abbiamo contatti in Italia e anche loro vengono pagati. Viene fatta una telefonata prima di partire, ma non per tutti, solo per quelli vip. Viene fatta una telefonata e quelle persone raggiungeranno l’Italia senza neppure toccare l’acqua”. Questa vicenda criminale ci deve mettere in guardia da uno scenario di illegalità che mina i nostri confini e la nostra sicurezza. Non solo dalla Libia possono giungere gli scafisti e le attività di stampo terroristico, ma anche da un Paese come la Tunisia, che ha sempre intrattenuto rapporti diplomatici di amicizia nei confronti dell’Italia.