L’ex centrocampista di Lazio e Inter commenta l’esordio vittorioso della Seleçao: “Battere la Serbia non era facile. Che gioia la doppietta di Richarlison”
La vittoria del Brasile nella gara d’esordio contro la Serbia ha convinto critici, tifosi e addetti ai lavori, scatenando l’entusiasmo dei tifosi. In Sudamerica è scoppiata la festa: la gente si è riversata nelle strade sventolando le bandiere verdeoro. Nel resto del Mondo i tifosi brasiliani hanno vissuto con soddisfazione la prima uscita degli uomini di Tite. “Ho vissuto una notte di vero orgoglio – dichiara in esclusiva a Notizie.com Cesar Aparecido, ex centrocampista di Lazio e Inter – l’ho vissuta da tifoso e me la sono goduta. Non era facile battere una squadra come la Serbia che era tutta chiusa. Ma è uscita tutta la classe della squadra di Tite. Hanno vinto da Brasile”.
Il successo è arrivato grazie a due gol di Richarlison: “Sono davvero contento per lui. Un ragazzo umile, tranquillissimo, umile. Che pensa solo al lavoro e si vede. Nel primo tempo ha sofferto tanto, non gli è arrivato un solo pallone giocabile. La squadra non riusciva a imbucare, ma nella ripresa le cose sono andate diversamente: la Serbia non ha retto e il Brasile ha fatto quello che doveva fare. E quando gioca così, per me non ce n’è per nessuno”.
Anche se battere Milinkovic e compagni non è stato facile. “La Serbia è una squadra tosta – continua Cesar in esclusiva ai nostri microfoni – fisica, che non mollava. Il Brasile doveva fare il Brasile per vincere e lo ha fatto con coscienza e responsabilità. Sapeva che non poteva rischiare: partite come queste, contro squadre che si chiudono a riccio, ma che sono anche brave a giocare il pallone, possono finire male: bastava una distrazione. Ma a livello fisico e mentale la squadra di Tite è stata quasi perfetta”
Con tanta qualità: “Casemiro è stato un mostro ed ha dovuto faticare molto perchè era circondato da tanti compagni di qualità: ma il modo in cui la squadra ha giocato, accorciando gli spazi e facendo una pressione continua quando la Serbia era in possesso palla. L’impegno è stato tanto e se viene unito a quella tecnica poi…“. Ingredienti che fanno del Brasile la favorita per il torneo? “In passato non lo avrei mai detto, ma stavolta ci credo davvero. Il Brasile è forte ed ha delle qualità uniche. Per me stavolta è davvero la favorita. Anche la Spagna gioca bene ed ha un bel palleggio. Ma il Brasile è più forte. E non dimentichiamoci che un conto è giocare con il Costarica e un conto è affrontare la Serbia. Stavolta penso che la squadra di Tote possa arrivare fino in fondo. E sarebbe anche un bel risarcimento per la delusione del 2014 e dell’ultimo torneo in Russia”.