Twitter, ennesima mossa da parte del proprietario Elon Musk. La sua decisione ha completamente spiazzato tutti. Nel frattempo continua a crescere la tensione dellâUnione Europea
A quanto pare se non si parla di lui non è contento. Elon Musk continua a far discutere. Le sue decisioni non sono solamente spiazzanti, ma fanno anche molto rumore. Anzi, vengono spesso criticate. Nelle ultime ore câè da segnalare unâaltra sua mossa. Non ci stiamo riferendo allo smantellamento della sede di Bruxelles annunciata nella giornata di ieri, ma di un altro episodio. Il numero uno di Twitter ha fatto sapere che è pronto a ripristinare alcuni account banditi. Anzi, a dire il vero una gran parte. Lo aveva annunciato tramite un referendum di 24 ore a coloro che lo seguono.
I sondaggi parlano chiaro: il âsĂŹâ ha votato per il 72%, la restante parte ânoâ. Questo è stato il suo cinguettio dopo lâesito: âIl popolo ha parlato, lâamnistia comincia la prossima settimanaâ. Sempre nel suo sondaggio aveva escluso lâamnistia per chi aveva violato la legge oppure aveva subito âspamâ.
Per gli esperti, questa sua decisione, avrĂ un impatto negativo. Molti degli utenti che erano stati banditi avevano motivi gravi quali: minacce violente, molestie, abusi e disinformazione. Una mossa che spaventa (e non poco) il mondo della pubblicitĂ . A lanciare lâallarme Alejandra Caraballo al âWashington Postâ. Queste sono state alcune delle sue parole: âApple e Google devono cominciare seriamente a esplorare lâespulsione della app di Twitter da app store. Sta facendo qualcosa di pericoloso. Eâ come aprire le porte dellâinferno in termini di caos che provocherĂ â.
Ricordiamo che nei giorni scorsi aveva lanciato un sondaggio che ha previsto il ritorno sul social da parte di Donald Trump. Ricordiamo che lâex presidente americano era stato bandito dopo i fatti di Capitol Hill. Ovvero lâassalto al Congresso da parte dei suoi elettori. In quella occasione ci furono anche vittime. Per non parlare della chiusura dellâufficio di Bruxelles avvenuta nella giornata di ieri. I sei dipendenti del posto hanno rinunciato ufficialmente al loro incarico. Insomma, polemiche a non finire.