La Bielorussia è in lutto per l’improvvisa morte del ministro Vladimir Makei. Per la stampa non ci sono dubbi: sarebbe stato ucciso
La notizia ha fatto il giro del mondo in pochissimo tempo. Ed ha lasciato tutti senza parole: il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, è morto. Improvvisamente. A riportare la notizia è stata l’agenzia di stampa di Stato ‘BelTA’. Aveva 64 anni. Proprio negli ultimi giorni si era sentito parlare di lui per aver partecipato ad una riunione. Quella riguardante l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) a Erevan.
Nella giornata di domani, lunedì 28 novembre, avrebbe dovuto incontrare il suo omologo russo, Sergei Lavrov. Poco prima dell’inizio delle proteste anti-regime del 2020, lo stesso Makei era stato tra i promotori di un possibile miglioramento delle relazioni con l’Occidente. Non solo: non è affatto un mistero che aveva criticato la Russia in più di una occasione. In molti, infatti, avevano iniziato a contestarlo per questa sua presa di posizione.
Nel frattempo, da Mosca, sono arrivate le condoglianza da parte della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Una notizia “scioccante”, questo è quello che fanno sapere dalla capitale russa. Ad alimentare ancora di più dubbi sulla sua morte ci ha pensato Anton Gerashchenko. Il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, direttamente dal suo account ufficiale di Twitter, ha scritto un post che in molti non sottovalutano affatto.
“Vladimir Makei, 64 anni, ministro degli Esteri bielorusso, è morto. Si dice che potrebbe essere stato avvelenato. Makei era stato indicato come possibile successore di Lukashenko. Era uno dei pochi non sotto l’influenza russa. Le voci dicono che questo potrebbe essere un segno per Lukashenko“.