Nell’ultima manovra di bilancio il governo modifica l’utilizzo del pos per pagamenti con bancomat e carte di credito
La nuova misura, che toglie l’obbligo di accettare pagamenti tramite l’utilizzo del Pos fino a 30 euro, è contenuta nell’articolo 68 che tra le altre decisioni varate alza anche il limite alla circolazione di contante fino a 5mila euro, che sarebbe sceso a 1.000 euro dal 1° gennaio prossimo. Sono sospesi tutti i procedimenti e i termini per l’adozione delle sanzioni.
La premier Giorgia Meloni ha difeso pubblicamente la scelta di innalzare la soglia per i pagamenti cash, giustificandola con la necessità di “parametrare il tetto del contante alla media europea”, per questo è stato alzato il limite consentito.
Non sarà più obbligatorio
Nella manovra di bilancio per il 2023 varata la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, è stata introdotta anche una nuova norma per quanto riguarda l’utilizzo del Pos e i pagamenti con la moneta di plastica. In pratica è stata reintrodotta esenzione dall’obbligo di accettare carte di credito e bancomat per scontrini al di sotto dei 30 euro e per i prossimi sei mesi sono sospese tutte le sanzioni a commercianti e artigiani che non accettano i pagamenti elettronici. La manovra modifica il decreto 179 del 2012 del governo Monti che disponeva l’obbligo di Pos a meno di “oggettiva impossibilità tecnica”, nella bozza, infatti, si aggiunge al decreto Monti: “limitatamente alle transazioni di valore inferiore ai 30 euro”.
Cancellato un provvedimento del governo Draghi
Il governo Draghi aveva anticipato al 30 giugno 2022, anziché il 1° gennaio 2023, l’introduzione della sanzione per il negoziante, l’artigiano o il professionista che rifiutava al cliente il pagamento attraverso il Pos di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata. Dall’obbligo erano esonerati i tabaccai, limitatamente alla vendita di prodotti dei monopoli o dei valori postali e bollati, visto lo scarso margine di guadagno su questi prodotti.
Secondo quanto previsto dalla bozza della legge di bilancio approvata in Consiglio dei ministri toccherà comunque al ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilire entro giugno i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”, e sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”.