Regione in crisi: in sei mesi persi 774 milioni di euro

Crisi Umbria: nel giro di soli sei mesi, la regione ha perso 774 milioni di euro di risparmi. Ma chi è la colpa?

E’ una notizia davvero allarmante quella che arriva dalla Regione Umbria: pare infatti che nel giro di sei mesi, stando a quanto riporta il Messaggero, si siano bruciati circa 774 milioni di euro di risparmi.

Crisi Umbria
Crisi Umbria, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Il risultato è venuto fuori dal trend che si è ottenuto confrontando le rimanenza presente nei depositi, tutti elementi che sono stati registrati da Bankitalia, per poi essere riportate riportate nei due ultimi rapporti sull’economia regionale: in sei mesi si è passato da 14.541 a 14.444 milioni di euro. Ma entriamo nel particolare e cerchiamo di approfondire ancora di più il discorso, ad avere generato questo grande cambiamento sembrano essere stati il caro bollette e l’inflazione: due elementi che hanno avuto un effetto devastante.

Crisi Umbria: tutta colpa dell’inflazione e del caro bollette

Sembra davvero che non ci sia pace nell’ultimo periodo per l’Umbria, proprio negli ultimi sei mesi la Regione ha infatti bruciato, come riporta il Messaggero, circa 774 milioni di euro di risparmi per il caro bollette e l’inflazione: due argomenti all’ordine del giorno. Il nucleo ricerca economica regionale di Bankitalia ha parlato come di un vero “rallentamento della raccolta” che solo nel primo semestre ha riguardato i  depositi bancari di famiglie e imprese: “Alla fine di giugno del 2022 la crescita è stata pari al 2,7 per cento, dal 5,9 dello scorso dicembre, sostenuta esclusivamente dalle forme di raccolta più liquide, mentre la componente a scadenza è ancora diminuita”.

Ma non è ancora tutto, sempre dai dati riportati sul Messaggero, pare che facendo i dovuti riscontri sulle due tipologie di deposito, si è presentato anche un aumento dei conti correnti: 25 milioni accumulati in sei mesi e di contro invece un calo di tutti i fondi che sono custoditi in libretti a risparmio: 122 milioni di euro in meno registrati nei depositi nello stesso periodo.

Crisi Umbria, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Il valore di mercato dei titoli a custodia detenuti da famiglie e imprese umbre nelle banche è diminuito di circa un punto percentuale” ha infine concluso nella sua nota Banca d’Italia e ancora: “In un contesto di elevata volatilità dei mercati, l’investimento in quote di fondi comuni è tornato a ridursi ed è proseguita la contrazione di obbligazioni pubbliche e private”.

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