Sempre più Paesi occidentali cominciano a prendere le distanze dai vaccini anti-Covid, mentre in Italia si continua con la vaccinazione a tutti i costi
Il chirurgo generale dello Stato della Florida, Joseph A. Ladapo, ha annunciato nuove linee guida per quanto riguarda i vaccini a mRNa. Il Dipartimento della Salute dello stato americano, infatti, dopo aver condotto un’attenta analisi su una serie di casi autocontrollati, ha deciso di modificare il range d’età utile per somministrare una nuova dose di vaccino.
La Florida è il primo Stato Usa a sconsigliare ufficialmente la vaccinazione anti-Covid per gli under 39. Lo stesso, ma per gli under 50, aveva già fatto in Europa la Danimarca, e anche in Germania si chiede un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici per fascia d’età.
La vaccinazione di massa alla quale è stata sottoposta la maggior parte della popolazione mondiale, e in particolare quella italiana durante la pandemia, ha destato fin da subito qualche perplessità soprattutto per la reale portata del beneficio a fronte di alcuni problemi riscontrati in particolari situazioni. Il dibattito è stato molto acceso soprattutto in Italia dove si è arrivati anche all’introduzione dell’obbligo vaccinale tramite l’utilizzo di un Green pass.
Certo è che il tempo non ha aiutato a capire realmente cosa fosse giusto e cosa no, certo è che con il passare dei mesi sempre più nazioni hanno, in forma ufficiale, prima chiesto maggiori spiegazioni, poi negato del tutto la vaccinazione in particolare ad alcune fasce d’età. L’ultimo esempio arriva dalla Stati Uniti dove la Florida è il primo stato degli Usa a sconsigliare ufficialmente i vaccini anti-Covid agli under 40, soprattutto se si è maschi. L’autorità scientifica del dipartimento di salute dello Stato, il dottor Joseph Ladapo, dopo un’analisi condotta sulla base di dati ufficiali, ha disposto nuove linee guida sulla somministrazione dei vaccini.
A questa conclusione il “Surgeon general” della Florida è giunto dopo che “L’analisi ha riscontrato”, come si legge nel comunicato ufficiale del dipartimento alla Salute, “che c’è un aumento dell’84 per cento dell’incidenza relativa di decessi collegati a problemi cardiaci nei maschi tra i 18 e i 39 anni, entro ventotto giorni dalla prima vaccinazione a mRna”. In pratica, i ragazzi che si sono fatti inoculare il vaccino anti-Covid a mRna hanno quasi il doppio di possibilità di morire per attacchi di cuore rispetto alla media.
Una conclusione scioccante se pensiamo a come viene condotta ancora oggi la campagna di vaccinazione in Italia. Simile indicazione era stata espressa in precedenza dalla Danimarca, che ormai offre il booster solo agli over 50 e sempre più Paesi occidentali cominciano a prendere le distanze dai contestati vaccini anti-Covid. Ovvio che questi dati comunque non mettono direttamente in correlazione le due cose, però come minimo meriterebbero di essere maggiormente approfonditi.