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Terremoto Juve, tifosi sotto shock: clamorose dimissioni

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Paolo Colantoni

Una notizia inaspettata sconvolge il mondo bianconero. Durante un Consiglio d’Amministrazione sono arrivate dimissioni inaspettate

Si dimette tutto il Consiglio di amministrazione della Juventus –

Clamoroso in casa Juventus. Arriva, inaspettata, una notizia destinata a sconvolgere i tifosi e tutto l’ambiente . Durante un Consiglio di Amministrazione straordinario del club bianconero, sono arrivate le dimissioni di tutti i componenti. Tra questi anche Andrea Agnelli, presidente del club dal 19 maggio 2010.  Si chiude un’era tra le più vincenti della storia del calcio italiano. Agnelli lascia la presidenza del club dopo dodici anni e nove scudetti vinti.

A dimettersi sono Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood. Il coinvolgimento di tutto il cds nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti (fissata adesso il 27 dicembre) hanno portato alla decisione unanime di fare un passo indietro.

Le accuse al Cda bianconero

il Cda della Juventus è accusato di aver “manipolato” i bilanci con l’eccessiva valutazione di alcuni giocatori. Questo ciò che riporta il comunicato: “Quanto all’esercizio 2018 risulta essere stata indicata una minor perdita di esercizio, pari a 39.596.000 euro anziché 84.506.000 euro; un patrimonio netto positivo, pari a 31.243.000 euro, anziché negativo, pari a 13.367.000 euro. Quanto all’esercizio 2019 risulta, secondo le conclusioni del consulente, essere stata indicata una minor perdita, pari a 89.082.000 euro anziché 230.732.000 euro; un patrimonio netto positivo pari a 239.204.000 euro anziché 47.543.000 euro. Quanto all’esercizio 2020 risulta essere stata indicata una minor perdita di esercizio, pari ad 209.5 14.000 euro anziché 222.477.000 euro; un patrimonio netto positivo, pari a 28.827.000 euro, anziché negativo, pari a 175.791.000 euro”. La procura aveva inizialmente richiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli e parte del Cda. Una proposta respinta dal Gip.

Il Comunicato della Juve

Juventus (Foto LaPresse)

“I membri del Consiglio di Amministrazione, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi…. Su proposta del presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all’Assemblea degli Azionisti – si legge in una nota diffusa dalla società – tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all’incarico”. “Per le stesse ragioni, ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite”. Il Consiglio “ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato”. Il cda della “Juventus proseguirà la propria attività in regime di prorogatio sino all’Assemblea dei soci che è stata convocata per il 18 gennaio 2023”.

Agnelli e le vittorie

Andrea Agnelli lascia il cda e la presidenza della Juventus dopo dodici anni. Il 19 maggio del 2010 diventò il numero uno del club: il nuovo stadio, l’arrivo di Antonio Conte (con tre scudetti consecutivi), quello di Allegri (cinque campionati e due finali Champion) e poi l’ultimo scudetto, vinto con Maurizio Sarri in panchina. Poi l’avventura con Pirlo e il ritorno di Allegri. In questa stagione la Juventus ha chiuso la prima parte del campionato al terzo posto, con l’eliminazione dalla Champions nella fase ai gironi.

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Paolo Colantoni