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Cronaca

Mafia, annullato ergastolo: il motivo è assurdo

Published by
Francesco Spagnolo

Due condanne (una all’ergastolo e una a 25 anni) sono saltate per un motivo davvero assurdo. Ecco cosa è successo.

Ancora una falla nella giustizia italiana. Come riportato dall’Agi, due condanne (una all’ergastolo e una a 25 anni) sono state annullate per un motivo davvero assurdo e destinato a far discutere ancora per diverso tempo.

Una sentenza è stata annullata per un motivo assurdo – Notizie.com – © Ansa

Uno dei giudici popolari, infatti, aveva compito 65 anni, l’età massima prevista dalla legge per far parte delle giurie popolari, e quindi la sentenza è stata emessa da un non giudice. Questo vizio è valsa l’annullamento delle condanne a Pietro Erco (ergastolo) e Luca Mantia (25 anni) per l’omicidio di Vincenzo Urso, avvenuto nel 2009.

Un delitto che sarebbe avvenuto in una logica mafiosa, quella della punizione contro un imprenditore emergente non intenzionato a rispettare le regole dell’organizzazione criminale, e che potrebbe vedere i responsabili, nonostante delle prove inoppugnabili, uscire presto dal carcere.

Ora il nuovo processo

Ora si dovrà ripartire da zero – Notizie.com – © Ansa

Una piccola falla che porterà il processo a partire da zero perché il giudizio viziato era quello di primo grado. Come ribadito in precedenza, i legali dei due condannati hanno trovato questo piccolo cavillo per annullare le condanne e consentire agli assistiti di ritornare in libertà dopo alcuni mesi trascorsi in carcere.

Il requisito dell’età ha portato la sentenza ad essere annullata ed ora si dovrà ripartire dall’inizio e a questo punto ci vorranno ancora degli anni prima di arrivare ad una sentenza definitiva per l’omicidio di Vincenzo Urso, ucciso ad Altavilla Milicia nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2009.

“Abbiamo affermato un principio di diritto posto a salvaguardia della capacità dei giudici popolari e della tutela dei diritti degli imputati“, hanno dichiarato i legali dei due imputati.

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Francesco Spagnolo