Due figure ormai certe ma membri del Cda e altre posizioni da scegliere: prende forma la nuova Juventus, ma dopo una fase di transizione i tifosi sognano clamorosi ritorni.
Una lunga notte che ha cambiato il corso della storia. Quella dell’addio di Agnelli, delle dimissioni del Cda e di una storia ricca di successi ma anche di contraddizioni che si chiude.
Il capitolo successivo è stato già aperto da Exor. Nel comunicato di ieri è stata ufficializzata la scelta del nuovo direttore generale, in attesa dell’assemblea del 18 gennaio in cui sarà riconfigurato tutto l’assetto bianconero. Maurizio Scanavino, attualmente Amministratore Delegato e Direttore Generale di Gedi Gruppo Editoriale, ma con altri ruoli nel gruppo Fiat, prima al fianco di Marchionne e poi in settori strategici dell’azienda, è l’uomo che guiderà questa prima fase di transizione. A distanza di poche ore Exor ha indicato anche il nome del nuovo presidente.
Si tratta di Gianluca Ferraro, solido professionista con esperienze importanti alle spalle, definito proprio dalla holding che guida la Juve un profilo con competenze tecniche necessarie oltre che una “genuina passione per il club” e caratteristiche che “lo rendono la persona più adeguata per ricoprire l’incarico”. Saranno altre però le scelte da fare da qui al 18 gennaio, sia dal punto di vista tecnico che societario.
Il concetto di “costruzione” è stato alla base del lavoro di Exor e di Agnelli. Non solo materialmente, nello stadio che ha prodotto introiti ed è stato fondamentale nei successi, ma anche e soprattutto nella crescita del brand e delle ambizioni. In quella frase dell’ormai ex presidente, sulla necessità di prendere “un nuovo Ronaldo ma giovane”, si nascondeva l’apice del percorso bianconero. La rinascita, i successi, la forte volontà di creare un club solidissimo.
Alla base di tutto però c’è la holding della famiglia Agnelli, che di certo non andrà a toccare quel concetto chiaro, ripartirà da professionisti validi e dovrà tenere conto di un club che non solo dovrà pensare al campo, ma anche ad indagini e al forte calo in Piazza Affari che è stato sospeso per eccessiva volatilità, cedendo di fatto il 4,94%. Ai tifosi non resta quindi che attendere, con alcuni concetti ormai chiari. Su tutti la posizione di Allegri, che in questa fase è inevitabilmente rafforzata, ma anche su alcune figure che per il loro attaccamento ai colori potrebbero essere fondamentali in questa frase. I tifosi sognano il ritorno di Del Piero nel ruolo di presidente onorario. Una garanzia che negli anni, e nei fatti, è al momento unica. Non sono i titoli a parlare per lui, ma quella permanenza in Serie B, quella voglia di “essere la Juve”, che per l’ex numero 10 bianconero non è mai tramontata, così come per altri ex calciatori invocati dai tifosi.
“Fai questa domanda ad una persona che ha passato quasi 20 anni della sua vita alla Juve ed è andato in B. I miei rapporti con proprietà, squadra e tifosi sono molto profondi, ne abbiamo passate tante e ogni notizia che riguarda la Juventus mi genera emozioni. Aspetto e vedo cosa accadrà, non so quale sia il piano ma ho ancora casa a Torino”. Parole di Alex Del Piero, che a beIN Sports ha aperto la porta ad un nuovo ruolo.
Quella di Ferrero potrebbe essere infatti una fase di transizione, e alla Juve dovranno ridisegnare i quadri. Un presidente, un vice presidente, un amministratore delegato. Mentre ad Allegri toccherà la guida della squadra, e a Cherubini la direzione dell’area tecnica, sbuca quindi il nome di Chiellini, quello di Buffon, tutte suggestioni, che in una fase convulsa però sono soluzioni. E Nedved? Al momento la figura più vicina ad Agnelli ha rassegnato le dimissioni, ma potrebbe rientrare nei quadri dirigenziali. I tifosi attendono ma sperano solo che il club possa essere guidato da quei calciatori che sul campo hanno dimostrato il loro attaccamento alla maglia bianconera.