FIFA, a quanto pare Collina ed Infantino non stanno mantenendo le promesse fatte: che fine hanno fatto le donne arbitro in questa competizione mondiale?
Da oggi si inizia a fare sul serio. Non che nelle altre partite non lo abbiano fatto, ci mancherebbe altro. Qui, però, non si scherza più: adesso si gioca per poter rimanere al Mondiale. Chi perde (o non raggiunge almeno il secondo posto in classifica) va a casa. Fino a questo momento i risultati hanno regalato tantissime sorprese. Come a dire che nulla è scontato nel calcio. Questo è quello che in parte è piaciuto al pubblico. Ciò che è piaciuto meno, invece, è stato il comportamento che si sta tenendo nei confronti degli arbitri.
In particolar modo le donne. Avete mai visto arbitrare una donna in queste partite dei Mondiali? Noi no. Sia chiaro, vederle solamente sul terreno di gioco come quarto ufficiale di gara non vale. Di Stephanie Frappart, Salima Mukansanga, di Yoshimi Yamashita e di altre donne (messicana, americana, e brasiliana) chiamate dalla FIFA nemmeno l’ombra in campo. Qualcuno ha notizie in merito? Qui cadono le parole di Pierluigi Collina (designatore ufficiale) e Gianni Infantino (numero uno FIFA) sull’apertura delle donne. Tra l’altro in un Paese che viola i diritti delle stesse. Tanto da obbligarle a tenerle il velo.
Dal mondo degli arbitri nessuna parola. Continuano con la loro coerenza visto che, fino ad ora, non hanno mai aperto bocca. Ed a quanto pare il resto della competizione Mondiale andrà avanti così. A meno di qualche “clamoroso” colpo di scena dell’ultimo minuto. Per il momento la loro presenza si è vista solamente per alzare il tabellone che indica il recupero oppure la sostituzione di un calciatore.
Sì, faranno sicuramente la loro parte (su questo non c’è dubbio) ma in molti si aspettavano che potessero dirigere un incontro ufficiale. Per il momento niente da fare. Una brutta sconfitta non solamente per il mondo del calcio. Probabile una umiliazione per le stesse.