Il ricorso alla chirurgia estetica ad oggi è pratica sempre più frequente, che sia rivolta alla correzione di un’imperfezione del viso o che sia volta a rimodellare le forme del proprio corpo, ed è cosa nota il doversi preparare ad affrontare ingenti spese se si sceglie di cedere al fascino del bisturi.
Tra gli interventi più diffusi nell’immaginario femminile appare protagonista la mastoplastica, la promessa di un seno perfetto che faccia apprezzare la propria immagine riflessa nello specchio.
I prezzi di interventi quali la mastoplastica additiva o riduttiva possono aggirarsi intorno ai 5000-7000 euro, cifre proibitive tanto da renderne impossibile l’accesso alla maggior parte delle donne che vorrebbero usufruirne. In Italia, però, il Sistema Sanitario Nazionale prevede la possibilità di interventi mutuabili, naturalmente solo in specifici casi.
Il Sistema Sanitario Nazionale e gli interventi al seno
Il SSN include tra gli interventi mutuabili le operazioni ritenute funzionali, volte quindi a ripristinare funzionalità compromesse o limitate, con il fine di migliorare le condizioni di vita della paziente. Tra questi, ad esempio, operazioni chirurgiche per l’asimmetria mammaria, causata spesso da problemi ormonali o malformazioni congenite. La risoluzione di una problematica come questa non solo risolve una patologia fisica ma libera la donna dal peso psicologico di segni tanto pesanti e cuciti sul corpo.
Stessa linea per interventi di ricostruzione del seno conseguenti ad una mastectomia, per i quali è prevista la possibilità di richiedere convenzioni statali. Esclusi quindi tutti gli interventi eseguiti a scopo puramente estetico. L’Iter di accesso alle convenzioni, infatti, prevede visite specialistiche e referti che attestino le reali esigenze della donna, a seconda delle varie regolamentazioni regionali poi la domanda verrà elaborata e se l’esito infine risultasse positivo ha inizio l’attesa della data dell’operazione. Nota dolente di fatto potrebbe risultare nelle tempistiche, come ogni servizio pubblico esistono code, più o meno lunghe, da rispettare.
Chirurgia estetica come strumento di bellezza
La chirurgia estetica praticata come strumento per conformarsi a modelli socialmente delineati non vedrà ricoperta alcuna spesa, ed in questo ambito le operazioni verranno eseguite necessariamente in regime privato. Il ripudio di un corpo “non bello”, di un viso scritto dal tempo e dalla vita, viene spesso interpretato come un desiderio vanesio di incarnare figure auliche immortalate su un social, ragazzi e ragazze sempre più attratti dalla perfezione dell’instagrammabile, ma spesso davvero poco ci si sofferma sul peso sociale e psicologico che nascondono quelle che tutti etichettiamo come insicurezze.
Sentirsi soggetti al giudizio, alla comparazione con standard largamente riconosciuti nel modo di vivere odierno risulta inevitabile, e spesso l’idea di poter modificare qualcosa di sé per sentirsi a proprio agio nel proprio corpo risulta essere una soluzione efficace. A volte, invece, nessun intervento potrebbe essere mai abbastanza, nessun risultato potrebbe dirsi “finale” rincorrendo continuamente un’illusoria perfezione. Accettare il proprio copro, i propri difetti, risulta cruciale nel percorso di ogni individuo ed in una società alla continua ricerca di bellezze armoniose e forme quasi disegnate diventa sempre più difficile restare immuni agli attacchi dell’autocritica.