Ripercorriamo insieme le numerose icone dell’automobilismo guidate da 007 sul grande schermo e nei romanzi di Ian Fleming
Sarebbe impossibile negare quanto lo stile dell’agente 007 abbia significato per svariate generazioni di uomini borghesi, i quali vedevano negli outfit, nello stile di vita e nelle straordinarie macchine utilizzate dall’agente britannico, un vero e proprio punto di riferimento.
Intorno al mito Bond hanno proliferato svariati marchi: dall’orologeria all’abbigliamento, passando per i super alcolici, fino ad arrivare proprio al mercato delle auto. Quest’ultime hanno sempre rappresentato la vera utopia dell’uomo medio, poiché, nella maggior parte dei casi, si trattava di esemplari limitati, la cui vendita era riservata a pochi eletti o semplicemente a chi poteva permettersi di pagare una macchina quanto un piccolo appartamento a Londra.
La prima auto di James Bond
Nel corso della sua storia sul grande schermo, James Bond è stato alla guida di numerose icone dell’automobilismo mondiale, ma forse sono in pochi a sapere che, nei romanzi originali di Ian Fleming, la prima autovettura a disposizione dell’affascinante agente 007 fu una Bentley 4½ litri sovralimentata, molto diversa dalla leggendaria Aston Martin DB5 guidata da Sean Connery in Goldfinger.
La Bentley 4½, infatti, appartiene a quell’epoca dell’automobilismo in cui le macchine erano più che altro oggetti sfiziosi, che poco avevano a che fare con la quotidianità e l’eleganza. Il possente coupé da 240 cavalli del 1931, secondo i romanzi di Fleming, fu il risultato di una serata fortunata al casinò per James che, all’epoca, la pagò circa 100 sterline. Oggi il pezzo da museo si aggira intorno al milione e mezzo di sterline; un prezzo in linea con le altre leggendarie autovetture presenti nei film di Bond.
Sessant’anni di film: dall’Aston Martin Db5 alla Db10
E’ proprio sul grande schermo che iniziò la sfilza di piccole sportive eleganti in dotazione a 007. Secondo Top Gear, il passaggio da Bentley ad Aston Martin, avvenne a causa di una lettera ricevuta da Fleming, in cui un fervente ammiratore chiedeva al celebre scrittore di fornire a Bond un’auto davvero memorabile. Il mittente della lettera menzionò in particolare la splendida Aston Martin Db3, tuttavia, quando uscì Goldfinger nel 1964, era già entrata in produzione l’Aston Martin Db5 e fu proprio questa a comparire sul grande schermo insieme a Connery.
La Db5 metallizzata guidata da 007 in Goldfinger fu considerata da subito un instant classic: oltre al mero aspetto meccanico, la Db5 sembrava davvero cucita addosso all’agente britannico, grazie alla poetica convivenza tra sportività ed eleganza. La prima Aston di Bond viene giustamente menzionata quando si parla di Sean Connery, tuttavia, a causa del suo eterno fascino, fu riutilizzata più volte nel corso della saga. Da Pierce Brosnan in GoldenEye (1995) e in Tomorrow never dies (1997) fino a Daniel Craig in ben quattro dei cinque film girati [Casino Royal (2006), Skyfall (2012), Spectre (2015) e No time to die (2021)], la splendida coupè ha accompagnato diverse generazioni di appassionati, conquistando di diritto l’immortalità e un valore sul mercato difficilmente quantificabile.
Tra una Db5 e l’altra, Bond è salito a bordo di altre splendide auto, tra le quali ricordiamo soprattutto la Lotus Esprit S1 anfibia guidata da Roger Moore, la popolarissima BMW z3 Roadster di Pierce Brosnan, la grandiosa BMW z8 sempre di Brosnan e le spettacolari Aston Martin dell’era Craig, tra cui ricordiamo in particolare la Db10. Prodotta dall’Aston Martin in esclusiva per Spectre, la Db10 può vantare la piattaforma della moderna Aston Martin Vantage, a cui i designer dell’azienda inglese hanno modificato la carrozzeria, ottenendo quella che può essere considerata, senza particolare vergogna, l’auto più bella mai guidata da 007 dopo l’intoccabile Db5.